Il calcio moderno è una creatura nata male e che sta crescendo addirittura peggio. Come non essere concorde con quello striscione ultras che da anni appare negli stadi di tutta Italia? “Odio eterno al calcio moderno” è la sintesi iconoplastica di un’avversione profonda verso una macchina – quel del calcio – che ormai stritola tutto e tutti in nome del dio denaro, mortificando anche quella stessa passione sportiva che poi è alla base degli introiti economici. Assurdo, paradossale. Ma è così. Tra le diverse anomalie del sistema calcio italiano, una situazione di assoluto caos la vive la tessera del tifoso. La fidelity card – come la chiamano i tifosi d’oltre Manica – è stata introdotta in Italia con delle finalità operative ben precise. I tifosi di una squadra di calcio sottoscrivendo la tessera venivano “passati ai raggi X” per verificare la sussistenza o meno dei requisiti di idoneità per poter entrare in uno stadio, ossia di non aver commesso reati collegati alla frequentazione delle gradinate negli ultimi anni. La tessera del tifoso consente dunque non solo la sottoscrizione degli abbonamenti alla stagione agonistica della propria squadra del cuore ma anche di poter acquistare i biglietti per le gare in trasferta. Finanche quelle a rischio, proprio perché si è in regola. Poi però qualcuno ha cambiato le regole in corso, specie per le gare lontane dalle mura amiche, e così sono state generate le trasferte totalmente vietate, quelle permesse solo ai tesserati residenti nella provincia della propria squadra e via discorrendo. Si sono toccate vette di assoluta follia quando – in occasione della trasferta della Salernitana a Castellammare di Stabia – venne limitata, in un primo momento, la vendita dei tagliandi del settore ospiti ai soli tesserati residenti in città e non anche a quelli residenti in provincia. Provvedimento poi revocato, giustamente. Ed ancora, per essere sul pezzo, la gara di domani al Benito Stirpe di Frosinone. Vendita dei tagliandi ospiti riservata ai soli tesserati residenti in Campania. Ed i tifosi della Salernitana – con tessera – residenti a Roma o in altre zone d’Italia, perché devono essere costretti ad acquistare unicamente i biglietti dei settori di casa, andando così a creare possibili problemi di ordine pubblico? Assurdo, paradossale. Ma è così. Forse è giunto il momento per il sistema calcio di fare un passo indietro, tirare un lungo respiro e pensare finalmente a tutelare la passione degli sportivi e non solo i portafogli.

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