Lo avevamo immaginato, temuto. Ora si è materializzato. Il nuovo “incubo” emergenza per Gian Piero Ventura ha un nome e cognome: Milan Djuric. L’ariete bosniaco ha alzato bandiera bianca per questo doloroso fastidio muscolare al piede destro, infortunio che dovrebbe tenerlo lontano dal campo, non solo per la trasferta di domani a Frosinone ma anche per il match di martedì sera all’Arechi contro il Venezia. Intanto però c’è da scendere in campo al Benito Stirpe in modo dignitoso con gli effettivi a disposiziome. Ventura lo sa bene che tutti invocano l’ennesimo miracolo tattico, ma la prudenza in questi casi è medicina indispensabile. Infatti sono fuori dai giochi anche Di Tacchio, Curcio e Cicerelli, oltre a Cristiano Lombardi.
3-5-2 più difensivo, sperando nella coppia Jallow-Gondo
Il tecnico granata punterà di nuovo sul suo collaudato 3-5-2, anche perchè non ha la rosa sufficiente per provare uno schema tattico differente. Davanti a Micai in porta, tornerà centrale Migliorini con Aya a destra e Jaroszynski a sinistra. Akpa Akpro, Dziczek e Maistro nel triangolo centrale della mediana, con esterni di fascia Kiyine e Lopez. In avanti Gondo dovrebbe fare coppia con Jallow. In panchina, Ventura potrebbe essere “costretto” a portarsi anche Cerci, pure se non in forma, e qualche ragazzo della primavera, pur di raggiungere un numero sufficiente di effettivi in caso di sostituzioni.
La domanda è sempre la stessa: perchè una panchina così corta?
Può sembrare ridondante, ma non lo è. L’arcano che torna a galla dallo stomaco ogni volta che Ventura è costretto a fare di necessità virtù, diventa quasi un mantra per i tifosi granata che continuano ad interrogarsi sul perchè di questa situazione, che intanto produce sempre gli stessi “fantasmi” di sempre: scelta voluta? E perchè?