La programmazione per il futuro, per investire bene e ricavare altrettanto. Ecco la regola fondamentale che il brand Usa vuole calare in Italia. L’idea di investimento nei territori dell’Italia del Sud per collocare una maxi piattaforma logistica nel settore del “food on demand” sta prendendo corpo giorno dopo giorno. Secondo indiscrezioni provenienti da ambienti confindustriali, le possibili aree interessate restano sempre quelle di Catania, Palermo, Bari, Salerno, Messina e Taranto. Ne sapremo di più il 4 febbraio prossimo, quando il team americano sbarcherà all’aeroporto di Roma Fiumicino. Accanto all’aspetto principale, che resta l’investimento economico da effettuare in ambito industriale, c’è – come già detto nei giorni scorsi – quello della promozione del brand a stelle e strisce, attraverso una serie di canali, tra cui anche il calcio. Abbiamo parlato nel dettaglio dei vari elementi su cui regge l’intera idea progettuale: dallo stadio hi-tech al settore giovanile all’avanguardia. Ne mancano all’appello ancora alcuni, tra cui spicca quello della individuazione di una figura “innovativa” per il calcio italiano: quella di “tecnico-manager”. Il brand punterà su un’unica figura professionale che al tempo stesso dovrà essere guida tecnica per la squadra ma anche “supervisore” per le operazioni di mercato. Dunque un manager-tecnico su cui riversare una fiducia totale, con pieni poteri anche per quanto riguarda la gestione del settore giovanile. L’identikit di tale figura porta verso un professionista di una certa esperienza, molto probabilmente non italiano. E già diversi sono i nomi sondati in via del tutto “preliminare e unofficial”.

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