Di seguito le dichiarazioni del tecnico Paulo Sousa in conferenza stampa:

Con l’arrivo di Cabral e Martegani c’è la possibilità di cambiare modulo?
“Alla fine del mercato penserò in base a quelli che sono a disposizione e capirò se possiamo lavorare su un altro modulo. Le caratteristiche di Cabral ci possono aiutare sotto questo punto di vista. L’anno scorso, in qualche secondo tempo e in fase di non possesso, abbiamo giocato diversamente. Purtroppo i ragazzi nuovi non sono arrivati nel ritiro e quindi non hanno avuto la possibilità di integrarsi nelle nostre dinamiche in virtù di un campionato diverso rispetto a quello che hanno fatto nella loro carriera. Mi serve che loro acquisiscano la capacità di fare la scelta giusta nell’arco dei 90 minuti capendo quali spazi occupare e come farlo. Sono meno preparati di quelli che sono usciti, ma tocca a noi di lavorare al meglio per raggiungere il massimo del potenziale. Quanto a Martegani, ha giocato sempre come trequartista ma anche lui deve calarsi nelle nostre dinamiche. E’ un calciatore tecnico, dinamico, che sa uscire dalla pressione ma c’è bisogno di tempo. Chi c’era l’anno scorso ha fatto e sta facendo un lavoro straordinario e sono testimoni che i processi portano risultati. Lo trasmettono ai tifosi, ma anche ai nuovi”.

Che partita sarà domani?
“Quando affrontiamo squadre fisiche andiamo in difficoltà. Noi l’abbiamo vinta perchè abbiamo saputo sfruttare al massimo i momenti e perchè c’è stata la spinta del pubblico. La connessione tra noi e la gente aiuta, domani abbiamo bisogno di questo”.

Scelto il partner di Coulibaly?
“Tutti hanno chance di giocare, chiedo ai tifosi di avere pazienza. I nuovi arrivati sono meno preparati rispetto a chi è andato via, c’è bisogno di tempo per esprimere il potenziale e del sostegno del pubblico. Stanno integrando conoscenze diverse, i tifosi saranno importanti. L’equilibrio emozionale conta, un buon approccio reciproco con la città sarà d’aiuto”.

Come sta Bradaric?
“Per diversi giorni non si è allenato, oggi sì. E’ pronto per darci una mano”.

Fazio e Pirola possono giocare assieme?
“Tutti i centrali che abbiamo a disposizione possono coesistere. Pirola sta crescendo tantissimo, sta interpretando meglio il gioco e sono convinto che ha ampi margini di miglioramento. Fazio potrebbe essere più veloce nelle decisioni, ma in costruzione è elemento valido. La Roma ha chiuso il corridoio destro e quindi, a sinistra, abbiamo potuto impostare di più”

Come vede Ikwemesi e Stewart e si aspetta un altro attaccante?
“Il direttore parlerà alla fine del mercato. Aspetto la sua valutazione, vedremo dopo se è mancato qualcosa o meno. Io mi devo concentrare su ciò che ho a disposizione. Vale lo stesso discorso fatto per Cabral e Martegani. Sono disponibili, hanno bisogno di tempo. Sono molto indietro nel processo di integrazione, sto capendo quali sono le loro caratteristiche e ci daranno una mano”.

Dia pronto per giocare dall’inizio?
“Cresce settimana dopo settimana ma non è al suo livello. A Roma, sul breve, a tratti l’ho visto brillante. Secondo me ora posso dargli maggiore minutaggio. E’ un calciatore importante, il migliore che abbiamo”.

Il Frosinone batte l’Atalanta, il Verona ha sei punti, il Lecce vince con la Lazio. Quanto conta partire bene?
“La mia valutazione è basata anche sulle caratteristiche delle dirette concorrenti. Secondo me chi vuole salvarsi deve partire a mille”.

Quando l’anno scorso puntò su Piatek, Dia era trequartista. Quest’anno dove lo vede?
“Se noi fossimo una squadra in grado di giocare per il 90% del tempo nella metà campo avversaria, lo avrei schierato come prima punta perchè ha molta mobilità e copre bene gli spazi. Considerando però i nostri bisogni ritengo che dietro a una punta che dà profondità possa incidere maggiormente, anche per la sua fisicità”.

Che tipo di allenatore è Sousa?
“Ci sono allenatori che sono più bravi come gestori, altri che curano l’aspetto tecnico-tattico. Io sono molto orgoglioso e torno a casa felice non sono quando arrivano i risultati collettivi, ma anche se noto una crescita individuale. L’esempio più eloquente è quello di Gyomber che, tra l’altro, ha raggiunto le 100 presenze con la maglia granata”

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