Prezzi alti, chiusura cronica di un settore popolare, un orario scomodo per commercianti e lavoratori, un mercato che non ha certo entusiasmato, l’allerta meteo a partire da domani pomeriggio. Eppure, al netto di tutte queste componenti, domani l’Arechi presenterà un colpo d’occhio di tutto rispetto. Tra abbonati e paganti, la Salernitana potrà contare su 20mila spettatori che, con passione e calore, proveranno a trascinare i propri beniamini verso una vittoria che sarebbe già molto importante e che permetterebbe di rispondere subito ai successi delle dirette concorrenti che ieri – come nel caso di Frosinone e Verona – hanno fermato avversari che lottano per la Champions. Il pubblico proverà a fare in pieno la propria parte, come sempre accade. E’ proprio ai tifosi che Sousa si è spesso aggrappato per sovvertire i pronostici e per colmare il gap con rivali teoricamente più forti, ma che si sono arrese alla legge dell’Arechi. “Vogliamo rappresentarli al meglio, averli al nostro fianco ci dà grande forza e ci responsabilizza. Devono essere l’uomo in più, soprattutto nelle difficoltà” ha detto spesso il trainer portoghese, anche Iervolino conferma che “l’energia del pubblico è fondamentale, i calciatori la avvertono e vogliono regalare grandi gioie a un pubblico esigente, competente e leggendario”. Curva Sud sold out, bel colpo d’occhio nei distinti, ci saranno anche 400 giovanissimi che entreranno gratis e potranno vivere un pomeriggio di festa in uno stadio che, quando spinge, incide tanto. Il famoso dodicesimo uomo. Poi c’è l’aspetto tecnico. Con Bradaric più no che sì, Pirola che dovrà stringere i denti, l’assenza di Maggiore e un Dia al 50% sarà necessario dosare l’energie. E farlo con una panchina corta è un handicap non di poco conto per il mister, più volte insofferente durante le interviste.

E proprio la panchina corta dovrebbe portare la società e la dirigenza a fare riflessioni più approfondite. In difesa ci sono sei elementi, ma stiamo parlando della stessa retroguardia che l’anno scorso ha preso 60 gol e che, fino a ottobre, non avrà Daniliuc. Considerando che Bronn è fuori dai piani tecnici e che Fazio non fornisce garanzie, un centrale di livello serve come il pane. Al netto delle sirene estere, invece, resterà Gyomber. A centrocampo ci sono due scommesse, un Mamadou Coulibaly ufficialmente sul mercato e calciatori come Maggiore e Bohinen reduci da un’annata negativa e purtroppo da infortuni muscolari a ripetizione. Se si considera che l’unico top player, Lassana Coulibaly, a gennaio partirà per la coppa d’Africa è evidente serva un altro innesto. Davanti segna il solo Dia e certo non si potranno pretendere gol da Stewart (che arriva dalla Giamaica) e Botheim, mentre Ikwemesi ha doti interessanti ma va aspettato. Un esperto della categoria che sostituisca un giocatore prezioso come Piatek servirebbe, insomma. In attesa del vice Bradaric e delle uscite di Simy e Valencia che appesantiscono il monte ingaggi. Dato non di poco conto quando il budget a disposizione è più che dimezzato rispetto all’estate scorsa. E’ vero che la Salernitana ha mantenuto l’ossatura che si è salvata bene pochi mesi fa, ma il livello del campionato è più alto e le alternative, nell’era dei 5 cambi, talvolta possono fare la differenza più dei titolari.

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