Mancano Bohinen e Radovanovic, chi potrebbe essere il regista nella partita di domani?
“Abbiamo le idee molto chiare, in questa settimana abbiamo lavorato molto e sotto tanti punti di vista. Ci siamo divertiti, ho visto grande applicazione nei ragazzi. Noto sinergie e movimenti fluidi, oggi per esempio credo che abbiamo fatto una rifinitura di ottimo livello. Mi stanno piacendo sempre di più e stiamo acquisendo consapevolezza e convinzione, sono certo che dopo Lecce mostreremo ancora più certezze. Quanto al centrocampista centrale, ho provato tre soluzioni e domani vedrete. Non voglio dare vantaggi all’avversario ed è opportuno non dire altro”.
Un solo gol subito, ma zero segnati. Cosa dice questa statistica?
“Lo scopo è di produrre occasioni e di far gol concedendo poco. Sembra una frase scontata, ma è così. L’equilibrio va ricercato nelle due fasi. Se analizziamo le due partite è evidente che abbiamo avuto chance per segnare, il mio calcio deve essere aggressivo e, possibilmente, imprevedibile. Ci sono tre angolazioni da difendere, c’è un uno contro uno da accettare con estrema convinzione ma occorre tempo per essere completi e consapevoli. 180 minuti, comunque, non producono numeri a sufficienza per definire una tendenza. Ne riparliamo tra 8-10 gare”.
Un difensore e un attaccante in arrivo, manca solo questo?
“Noi portiamo avanti un progetto tecnico-tattico, chi è arrivato era adatto al nostro tipo di gioco e sono molto soddisfatto del lavoro della società. La squadra mi piace, il gruppo si sta amalgamando e siamo stati molto assieme anche al di fuori del campo. Questo aiuta a conoscerci meglio, a stare bene insieme. E sono cose che incidono nella prestazione della domenica. In questo momento mi godo la crescita degli elementi a disposizione, fa ancora molto caldo ma vedo una fluidità mentale e fisica che lascia ben sperare. Alcuni calciatori devono ultimare il processo di ambientamento, per tanti sono metodologie di lavoro nuove. Come ho detto prima, la sosta post Lecce potrebbe darci un grosso contributo. Chi era in ritiro sta già raccogliendo i frutti del lavoro svolto, gli altri migliorano quotidianamente. E vi dico una cosa: per farvi apprezzare il senso d’appartenenza dei ragazzi potremmo aprire le porte degli allenamenti una volta a settimana”.
Dal 7% allo scetticismo di molti addetti ai lavori. Come mai in tanti non credono nella Salernitana?
“Noi abbiamo conquistato una salvezza che rimarrà negli annali, ma successivamente abbiamo dovuto strutturare squadra e società in modo diverso. Lavoriamo a 360°, dentro e fuori il rettangolo di gioco. Vogliamo fare del nostro meglio sin da subito, domani dobbiamo fare punti perchè aiuta il percorso di crescita. Il resto non mi interessa”.
La Salernitana di Nicola produce, tira ma…non finalizza. Presto per parlare di statistiche e difficoltà, ma una riflessione va fatta. Si aspetta un altro attaccante?
“Non mi piace parlare di mercato il giorno prima di una partita, dovete parlarne con il direttore sportivo. Un allenatore è concentrato esclusivamente su una gara importantissima, a cospetto del nostro pubblico. Una volta che alcuni calciatori cresceranno sul piano fisico, vedrete un’altra Salernitana. Sono gasato e concentrato perchè so quanti margini di miglioramento abbiamo”.
Ribery ci sarà?
“Non credo. Ci sarà un confronto con lo staff medico dopo pranzo. Anche per questo l’elenco dei convocati lo diramiamo dopo la conferenza stampa. Non vogliamo dare informazioni inesatte”.
Dia gioca?
“Sì”
Soddisfatto degli esterni a disposizione?
“Sambia è un giocatore abilissimo palla al piede ma deve migliorare le sue performance. E’ arrivato in una condizione che ha richiesto un lavoro specifico. Bradaric è un ragazzo che non voglio e non devo limitare, lo abbiamo scelto perchè abbiamo voglia di offendere. E’ interprete perfetto nel 3-5-2. Stesso discorso anche per Mazzocchi e Candreva. Spesso arriveranno da dietro, in corsa, forse non tutti hanno totalmente la capacità di tagliare il campo. Per il nostro modo di stare in campo dovranno sempre avere il baricentro alto, il mio obiettivo è far convivere i calciatori di qualità. Ci vorrà tempo, ma siamo sulla buona strada”.
Che partita sarà domani?
“La Sampdoria attua una strategia di gioco diversa rispetto all’Udinese, lavorano con una linea di reparto e fanno girare il pallone ragionando e con molto equilibrio. E’ una squadra che ha le linee corte, ha tempi di aggressione controllati e ben gestiti e organizzati. E’ nelle filosofia di mister Giampaolo trasmettere idee basate sul gioco corale, è un allenatore che stimo. Stanno attuando una sorta di 4-1-4-1 in fase di non possesso. Sanno palleggiare, distribuiscono bene l’ampiezza grazie alla capacità dei terzini di accompagnare l’azione. Che sia Caputo o Quagliarella hanno attaccanti che si smarcano bene fuori linea. L’arrivo di Djuricic ha dato loro ulteriore imprevedibilità. E’ un avversario che merita grande rispetto, servirà una Salernitana equilibrata e desiderosa di proporre il proprio calcio. Non sappiamo se giocherà Villar, ciò che conta è che sanno fare bene tante cose ma proveremo a colpirli nei punti deboli. Hanno giocato due partite in casa a cospetto di avversari fortissimi come Atalanta e Juventus, hanno conquistato un punto non facile mostrando intelligenza. Dovremo essere estremamente ambiziosi e aggressivi”.
Le prossime tre partite potrebbero essere già indicative?
“Nessuna squadra è al top, Salernitana compresa. Il processo di integrazione culturale e tecnico-tattica richiede tempo e noi non dobbiamo avere fretta pur consapevoli che dobbiamo fare punti. Stiamo lavorando tanto, non c’è perfezione ma vedo voglia di essere competitivi e grande applicazione. Indipendentemente dal nostro calendario è fondamentale dimostrare con i numeri che volgiamo essere protagonisti rispetto all’obiettivo finale. Voglio una Salernitana aggressiva e propositiva, a prescindere che la linea difensiva sia a tre o a quattro”.
L’infortunio di Radovanovic ha fatto discutere. Una ricaduta non appena è stato gettato nella mischia. Chi decide chi mandare in campo rispetto a situazioni a rischio?
“Vi spiego come stanno le cose e come siamo organizzati in questo senso. Quando c’è un infortunio, il calciatore viene preso in consegna dallo staff medico che determina il tipo di problema e poi si stila il programma di recupero. Al termine di un percorso personalizzato e individuale, l’atleta viene inserito in gruppo
e lo staff tecnico si confronta con il dottore per ragionare in ottica minutaggio e intensità. Se il calciatore riesce ad allenarsi per due settimane senza intoppi,nvengono eseguiti ulteriori esami strumentali anche a scopo precauzionale che possano scongiurare qualunque tipo di rischio. Se è tutto ok mi dicono che è a disposizione. Non puoi avere tutto sotto controllo al 100%, questo deve essere chiaro. Ogni dieci allenamenti e ogni tre partite c’è un potenziale infortunio e vale per tutti, da questo punto di vista abbiamo un tasso molto basso. Se Lovato, Ribery e Bohinen sono fuori per problemi di natura traumatica c’è poco da fare, accade in ogni squadra di calcio”.
Cosa si aspetta dai tifosi?
“Io mi aspetto tanto da me stesso e da chi lavora con me. Ciò che la gente sta facendo per noi è sotto gli occhi di tutti e non dobbiamo aggiungere altro”.
Salernitana-Sampdoria è uno scontro salvezza?
“E’ troppo presto, siamo appena alla terza giornata. Vogliamo fare una grande partita, davanti al nostro pubblico, con la giusta interpretazione mentale e la voglia di mettere in campo entusiasmo e idee. Dobbiamo creare un connubio con la nostra gente, rappresentandoli al meglio affinché possiamo goderci il loro tifo”.
Si parla tanto di mercato in entrata, ma come si gestiscono i tanti elementi in uscita?
“Anzitutto posso assicurarvi che sono tutti grandi professionisti che si sono messi totalmente a disposizione dello staff tecnico. Qualcuno è consapevole che, nelle prossime ore, potrebbe cambiare lido. Fa parte del calcio, sono cose che accadono da sempre e dappertutto. E’ una soddisfazione, comunque, ricevere i complimenti per aver messo a disposizione di un altro club un giocatore che si è presentato lì in condizioni ottimali. Mi riferisco a Cavion”.
Quanto sta crescendo Valencia?
“E’ stato importante conoscerne bene le caratteristiche di uomo e calciatore. E’ una seconda punta che attacca lo spazio e che deve migliorare, allenandosi non potrà che migliorare”.
L’anno scorso, battendo la Sampdoria, iniziò una grande rimonta. Questo è uno stimolo in più?
“Corsi e ricorsi storici li lascio a voi, a me interessa mettere un campo una Salernitana valida che possa far bella figura davanti al nostro pubblico”.
Lassana play è una ipotesi?
“No. O Maggiore, o Kastanos o Maggiore”.