Tanto tuonò che piovve. Alla fine la Salernitana alza la voce, perde la pazienza e si dice pronta ad agire legalmente contro l’amministrazione comunale locale in virtù della cronica ed inspiegabile chiusura della curva Nord. L’avvocato Francesco Fimmanò, braccio destro di Danilo Iervolino, ha scelto la testata giornalistica TuttoSalernitana per dare la notizia in anteprima: “La situazione è grave, la nostra presa di posizione è dura. Se ci renderemo conto che non ci saranno segnali d’apertura e continueremo a giocare con un settore così capiente non accessibile ai tifosi sarà inevitabile intraprendere la strada giudiziaria”. La Salernitana lamenta un danno di immagine, un danno “morale” (la squadra giocherebbe con la spinta di 40mila persone, non è cosa da poco all’Arechi) e anche un danno economico; a breve lo studio legale, sulla base del costo medio di abbonamenti e biglietti dell’altra curva, quantificherà le perdite e potrebbe chiedere conto al Sindaco Vincenzo Napoli e al Comune di Salerno che, nella convenzione stipulata qualche settimana fa tra mille problemi e discussioni, si è comunque garantito una percentuale sugli incassi. Altro punto di scontro al pari dell’assenza di infrastrutture utili a far crescere la prima squadra e il settore giovanile. Non a caso il presidente Danilo Iervolino si è mosso in prima persona individuando un’area in provincia: pronto investimento milionario, la tifoseria è tutta dalla parte del patron pur chiedendo non ci siano strumentalizzazioni e speculazioni politiche su nessun fronte. Resta poi la questione restyling Arechi. Il Governatore De Luca ha stanziato 40 milioni di euro e i lavori da fare sono tantissimi: copertura dello stadio, ammodernamento, aumento della capienza, riapertura della Nord, nuovo impianto audio e di videosorveglianza. Sussiste la possibilità che la Salernitana giochi di volta in volta con un settore chiuso o che debba addirittura spostarsi altrove per un paio di campionati. Affascinante ma irrealizzabile l’ipotesi di un momentaneo ritorno al Vestuti. La Salernitana, ad ogni modo, chiede da tempo un incontro all’ex Sindaco e spera di avviare un dialogo costruttivo in tempi rapidi.

Intanto tutto fermo sul fronte mercato. Fimmanò ritiene che alla fine i pezzi pregiati resteranno e che ad agosto arriveranno “un paio di colpi da 90, anzi 91. La querelle stadio non incide sulla voglia di investire, abbiamo un’ottima base e apporteremo modifiche di qualità assoluta per salvarci senza problemi”. In entrata resta calda la pista Miretti, smentite invece le ipotesi Dani Mota, Menino e Sansone che sono circolate in queste ore. De Sanctis sta seguendo piste sudamericane e potrebbe piazzare un paio di colpi a sorpresa. Nomi che non sono ancora girati sui giornali e che restano top secret “perchè altrimenti le dirette concorrenti si intromettono nelle trattative e il prezzo sale”. Il budget a disposizione è inferiore a quello dell’anno scorso e nulla cambierà fino a quando il ds non piazzerà altrove i vari Sepe, Bonazzoli, Valencia, Simy, Orlando, Kristoffersen e Mamadou Coulibaly. In uscita restano anche Bronn, Maggiore e Botheim. In totale la Salernitana ha bisogno di 7-8 pedine per avere una rosa completa. La sensazione è che la proprietà farà appieno la propria parte, ma 0 acquisti in 27 giorni e un ritiro fatto senza attaccanti è dato inconfutabile che fa storcere il naso a Paulo Sousa.

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