Amichevole dal sapore di coppe europee per la Salernitana. Questa sera, infatti, i granata affrontano il Galatasaray al Tivoli Stadion Tirol di Innsbruck. Il match è in programma alle ore 19 e chiuderà il ritiro austriaco della Salernitana. Il Tivoli Stadion Tirol è stato inaugurato l’8 settembre 2000 in occasione della partita vinta per 1-0 dal FC Tirol Innsbruck sul Rapid Vienna. Ha una capienza di 16.000 posti, aumentati a 31.600 solo ed esclusivamente in occasione degli Europei del 2008 organizzati in Austria e Svizzera. Lo stadio, sito nel quartiere Pradl di Innsbruck, è popolarmente chiamato “das” Tivoli (con l’articolo determinativo neutro), mentre il suo omonimo ad Aquisgrana è detto “der” Tivoli (con l’articolo determinativo maschile). Il Tivoli Stadion Tirol è la casa del FC Wacker Innsbruck, lo scorso anno in 2.Liga (Serie B) e retrocessa in Tiroler Liga (4° livello) per la mancata concessione della licenza professionistica. Inoltre, ospita le gare casalinghe del WSG Tirol, società di proprietà della Swarovski militante nella Bundesliga austriaca con sede a Wattens. Nel Wacker Innsbruck ha giocato tra il 2006 e il 2008 l’ex Salernitana, Václav Koloušek.
Dopo Schalke 04 ed Hoffenheim, il Galatasaray è la terza squadra importante affrontata dalla Salernitana in questo ritiro austriaco. Il Galatasaray è il club più titolato di Turchia, avendo vinto 22 titoli nazionali, 18 Coppe di Turchia, 16 Supercoppe di Turchia, una UEFA Cup ed una UEFA Super Cup. I campionati vinti sono conteggiati a partire dal 1959, anno di fondazione della Süper Lig turca. In realtà il Galatasaray ha vinto un titolo nazionale nel 1939, ma la TFF (la Federcalcio turca) non riconosce le vittorie dei precedenti campionati nazionali. La tifoseria del Galatasaray è una delle più calde d’Europa ed una delle più fanatiche del mondo. Il loro supporto durante la partita è assordante trasformando lo stadio in un inferno giallorosso. Di prim’ordine anche lo spettacolo offerto dalle loro coreografie, tra le più spettacolari al mondo. Il rovescio della medaglia è anche la violenza degli ultras giallorossi che talvolta sfocia in occasione dei derby cittadini. Il Galatasaray è una polisportiva presente nel basket, nella pallavolo, nella pallanuoto e in tante altre discipline.
Sono tre i calciatori con un passato sia alla Salernitana sia al Galatasaray: Bülent Eken, Rigobert Song e Franck Ribery. Il difensore Bülent Eken è stato il primo calciatore turco ad arrivare in Italia, acquistato dalla Salernitana nel 1950 proprio dal Galatasaray. In granata Eken, soprannominato il “Carlo Parola turco”, ha disputato una sola stagione in cui ha collezionato 21 presenze ed un gol. Dopo una stagione al Palermo, Eken ritorna al Galatasaray con cui appende gli scarpini al chiodo nel 1955 per intraprendere la carriera di allenatore. Con la nazionale turca vanta 13 presenze ed un gol, oltre alla partecipazione ai Mondiali del 1954. È morto all’età di 92 anni il 25 luglio 2016. Nel 1998-99 la Salernitana acquista dal Metz il giovane difensore camerunense Rigobert Song, reduce dai Mondiali di Francia 1998. Delio Rossi lo lancia titolare nella prima di campionato all’Olimpico contro la Roma. È proprio il camerunense a siglare in spaccata la rete che manda in delirio il settore ospiti, stracolmo di tifosi granata. Sarà un gol effimero, perché nella ripresa la Roma rimonta e vince 3-1. Nonostante il gol, Song perde posizioni nelle gerarchie di Rossi. Di conseguenza, grandi club si interessano a lui e a spuntarla è il Liverpool che lo acquista a gennaio. Dopo l’avventura ai Reds, con cui vince la UEFA Cup 2001, Song gioca al West Ham, al Colonia e al Lens, prima di trasferirsi in Turchia al Galatasaray nel 2004. In giallorosso disputa quattro stagioni da protagonista, indossando anche la fascia di capitano e vincendo due Süper Lig ed una Coppa di Turchia. Nel 2008 passa al Trabzonspor con cui chiude la carriera nel 2010. Dallo scorso 28 febbraio è il nuovo CT del Camerun.
Nel Galatasaray 2004-05, oltre a Song, c’era anche un giovane ragazzo francese di Boulogne-sur-Mer arrivato dal Metz. Il suo nome è Franck Ribery ed entra subito nel cuore della tifoseria giallorossa. I tifosi lo chiamano “Ferraribery” per la sua velocità nel dribbling e “Scarface” per la cicatrice che ha sul volto. In maglia giallorossa, Ribery colleziona 17 presenze ufficiali ed un solo gol, segnato nella finale di Coppa di Turchia vinta 5-1 contro il Fenerbahçe. È il primo passo che lo porterà prima al Marsiglia e poi al Bayern Monaco con cui vincerà tutto e si affermerà tra i calciatori più forti al mondo. Nel 2019 è arrivato alla Fiorentina giocando due stagioni prima del trasferimento in granata lo scorso settembre. Inoltre, l’attuale DS della Salernitana, Morgan De Sanctis, ha giocato al Galatasaray nel 2008-09 vincendo una Supercoppa turca.
Il Galatasaray viene fondato nell’ottobre 1905 da Ali Sami Yen, studente della prestigiosa Galatasaray High School. Il nome deriva dal Palazzo di Galata (in turco Galata Sarayı) nell’antico quartiere di Galata, oggi Karaköy, e sede dell’istituto liceale. Il Galatasaray è il club calcistico più antico di Turchia. Inizialmente i colori del “Gala” erano il rosso e il bianco, in onore della bandiera turca. All’epoca la Repubblica di Turchia non era stata ancora fondata e la decisione di utilizzare i suoi colori non era ben vista. Perciò, nel 1906 il Galatasaray cambia i propri colori in giallo e nero. Dopo un pesante 5-0 subito in amichevole contro il Baltalimani, i soci del Galatasaray pensarono che il giallo-nero portasse sfortuna e dunque cambiarono ancora colori sociali passando agli attuali rosso e giallo. La squadra si iscrive alla Istanbul Football League in cui giocano club formati da inglesi e greci. Il Galatasaray si afferma subito tra le migliori della lega vincendo diversi titoli, grazie anche al talento dell’inglese Horace Armitage. Il 17 gennaio 1909 si gioca il primo Kitalar Arasi Derbi, il derby intercontinentale con i concittadini del Fenerbahçe. È definito “intercontinentale” in quanto il Galatasaray ha sede nella parte europea di Istanbul, mentre il Fenerbahçe si trova nella parte asiatica della capitale, separate dallo stretto del Bosforo. La partita si gioca al Şükrü Saracoğlu Stadium ed è vinta 2-0 dal Galatasaray. Due anni dopo, i giallorossi si aggiudicano ancora il derby con un pesante 7-0, un record ancora oggi. Negli anni seguenti il Galatasaray vince svariati titoli della Istanbul Football League sotto la guida del giocatore-allenatore Nihat Bekdik. Nel 1933 alcuni membri del club che volevano un maggior professionismo, lasciarono la squadra per fondare il Güneş SK. La nuova società, grazie al potere economico e politico, prese tra le proprie fila i migliori calciatori del Galatasaray. Ha così inizio il periodo buio del “Gala”, incapace di vincere nessun titolo della Istanbul League tra il 1932 e il 1949. Il digiuno è interrotto nel 1948-49 grazie all’acquisto dell’inglese Pat Molloy. Nel 1955-56 viene introdotta la Coppa dei Campioni, competizione europea a cui la Turchia partecipa a partire dall’edizione successiva qualificando la vincente della Istanbul Football League, in quanto è il campionato più importante del paese. La prima squadra turca a partecipare alla Coppa dei Campioni è il Galatasaray, vincitore della Istanbul Football League 1956. I giallorossi vengono eliminati nel preliminare dalla Dinamo Bucarest per un complessivo 4-3.
Nel 1959 viene fondata la Süper Lig, il massimo campionato nazionale turco, al quale partecipano, oltre al Galatasaray, anche gli altri due club di Istanbul, il Fenerbahçe e il Beşiktaş. I gol del prolifico bomber Metin Oktay non bastano al Galatasaray per vincere il campionato. La finale per il titolo viene vinta dal Fenerbahçe proprio sul “Gala”. Il primo titolo nazionale del Galatasaray arriva nel 1961-62, bissato nella stagione successiva. Proprio nel 1962-63, il Galatasaray raggiunge i quarti di finale della Coppa dei Campioni eliminato dai futuri campioni del Milan dopo aver battuto Dinamo Bucarest e Polonia Bytom. Quell’anno i giallorossi vincono la prima di quattro Coppe di Turchia consecutive, un record tuttora imbattuto. Tutti questi successi portano la firma dell’allenatore Gündüz Kılıç, in carica dal 1960 al 1967. Il bomber Metin Oktay chiude la propria carriera regalando al Galatasaray il titolo del 1968-69 e vincendo per la sesta volta il titolo di capocannoniere del campionato: nessuno è riuscito a fare meglio. A partire dagli anni Sessanta, il Galatasaray gioca le proprie gare casalinghe all’Ali Sami Yen Stadium. Il Galatasaray vince tre campionati consecutivi tra il 1971 e il 1973. Nei successivi quattordici anni, il “Gala” non riesce a vincere il campionato, “accontentandosi” di alzare tre Coppe di Turchia, l’ultima delle quali sotto la guida di Jupp Derwall. L’arrivo del tecnico tedesco è stato il primo passo verso una dimensione europea del Galatasaray e del calcio turco, grazie all’introduzione di metodi di allenamento e idee tattiche tipiche del calcio europeo. Una rivoluzione proseguita con il successore di Derwall sulla panchina giallorossa, Mustafa Denizli. Sotto la sua guida il Galatasaray ha vinto la Süper Lig 1987-88 e raggiunto le semifinali di Coppa dei Campioni nel 1988-89, beffati dalla Steaua Bucarest.
Con l’elezione a presidente del club da parte di Alp Yalman nel 1990, il Galatasaray cresce ulteriormente. Nel 1993 e nel 1994 la squadra vince altre due Süper Lig, trascinata dai gol dell’astro nascente Hakan Şükür. Con l’arrivo in panchina di Fatih Terim nel 1996, inizia l’epoca d’oro del Galatasaray. Il tecnico costruisce una squadra inarrestabile, capace di vincere quattro campionati consecutivi tra il 1997 e il 2000. Proprio la stagione 1999-00 è da incorniciare. Oltre al campionato, il Galatasaray si aggiudica la Coppa di Turchia e, un po’ a sorpresa, la UEFA Cup. Quell’anno, il cammino europeo del “Gala” era iniziato in Champions League, ma il 2° posto nel girone alle spalle della Juventus è valso l’accesso alla UEFA Cup. I turchi eliminano Bologna, Borussia Dortmund, Maiorca e Leeds United, qualificandosi per la finale di Copenhagen contro l’Arsenal. I “Gunners” di Wenger ed Henry sono un avversario ostico, oltre che considerati favoriti. Eppure, il Galatasaray riesce ad imporre lo 0-0 per novanta minuti più supplementari. Ai calci di rigore, gli errori dal dischetto di Šuker e Vieira costano carissimo all’Arsenal perché regalano la coppa al Galatasaray, impeccabile dagli undici metri. Il Galatasaray diventa così la prima ed unica squadra turca a vincere una coppa europea. Pochi mesi dopo, la squadra si aggiudica anche la UEFA Super Cup battendo 2-1 ai supplementari il Real Madrid. Di quella squadra facevano parte alcuni membri della generazione d’oro turca, protagonista ad Euro 2000 e ai Mondiali 2002, come Bülent Korkmaz, Okan Buruk (oggi allenatore del “Gala”), Ümit Davala, Hakan Şükür, Hasan Şaş ed Emre Belözoğlu, oltre ai brasiliani Taffarel e Jardel e al romeno Hagi. Tra il 2000 e il 2002, la squadra è affidata a Mircea Lucescu, il quale vince un solo campionato. Dopo una breve parentesi in Italia, alla Fiorentina e al Milan, Fatih Terim torna al Galatasaray nel 2002 vincendo la Coppa di Turchia 2005. Terim tornerà altre due volte sulla panchina giallorossa tra il 2011 e il 2013 e tra il 2017 e il 2022, vincendo altri quattro campionati: è lui l’allenatore con più titoli vinti nella storia del Galatasaray. Nel 2011 il Galatasaray ha salutato l’Ali Sami Yen Stadium trasferendosi nel nuovo stadio da 52.000 posti, il Nef Stadium. Negli ultimi vent’anni, il Galatasaray si è qualificato costantemente alla Champions League o all’Europa League con alterne fortune. La stagione scorsa è stata disastrosa. Dopo un inizio promettente ed un girone di Europa League vinto, il Galatasaray ha iniziato pian piano a venir meno. In campionato, tra novembre e febbraio ha vinto una sola partita, scivolando al 15° posto ad una manciata di punti dalla zona retrocessione. L’arrivo di Torrent sulla panchina al posto di Terim ha dato nuova linfa alla squadra che si è rialzata al 13° posto. Troppo poco per un club abituato ai piani alti del calcio turco. Senza le coppe europee, quest’anno il Galatasaray punta a tornare grande in patria, come testimoniano gli acquisti di Sergio Oliveira e Haris Seferovic. Tra i calciatori più importanti in rosa troviamo anche Muslera, Dubois, Van Aanholt, Aktürkoğlu e Bafetimbi Gomis.