di Giuseppe Barbato

Il settore ospiti dello stadio Maradona è andato esaurito nel giro di poche ore. La voglia di accompagnare la Salernitana ha battuto gli appelli alla diserzione giunti da più parti. Se da un lato è un bene che i tifosi granata siano presenti, così come sarebbe giusto che i tifosi napoletani vengano all’Arechi, è doveroso far notare che tante cose non hanno funzionato. Stiamo vivendo 48 ore paradossali, che minano ancora una volta la credibilità del calcio, e non sono ancora concluse. Sono quattro i punti critici a nostro giudizio:

1) l’apertura del settore ospiti: solo sette giorni fa il CASMS vietava la trasferta ai tifosi granata. Lo faceva adducendo rischi precisi per l’ordine pubblico, il divieto era esteso a residenti in provincia di Salerno. Oggi, senza che sia giunta una contro-motivazione adeguata, si cambia parzialmente idea. Si apre il settore ospiti, mantenendo il divieto per i residenti nella provincia. Perché? A chi serve? Qualcuno sospetta che possa servire per giustificare il rinvio del match. Prestarsi a questo gioco è inopportuno, quello che invece va posto è sapere perché il 20 Aprile il CASMS vieta la trasferta e perché il 27 Aprile cambia idea. Questa spiegazione è doverosa, altrimenti la nube dei sospetti può solo aumentare;

2) le modalità di vendita: TicketOne ha adottato, legittimamente, la scelta di optare solo la vendita online, lasciando fuori le rivendite fisiche autorizzate. Si sono registrati però due ordini di problemi. Il primo sulla tempistica: nella comunicazione alle rivendite si parlava di un orario preciso di inizio, le 15 di oggi. Già dalle 10 però era possibile acquistare il tagliando sul sito, aprendo una caccia caotica al biglietto. Qualcosa non ha funzionato anche in fase di filtro, dato che è stato possibile aggirare la limitazione relativa alla residenza. Quindi anche residenti in provincia di Salerno hanno potuto acquistare il tagliando;

3) quando si giocherà?: in questi minuti si stanno radunando gli organi preposti per prendere la decisione definitiva. I biglietti per fortuna saranno validi a prescindere dal giorno, così come dichiarato ieri da Bardelli di TicketOne a Radio Marte. Resta un fatto: Napoli-Salernitana, finora, è una partita fantasma. Aleggia sulla Serie A come uno spettro; la condiziona complicando il calendario e i piani già previsti di ordine pubblico. Sulla Gazzetta dello Sport si sottolineava come un rinvio del derby a domenica impone lo spostamento di Udinese-Napoli a mercoledì, creando dunque una coincidenza “di viaggio” con i tifosi della Roma che andranno a Monza. Il rischio è che possa ripetersi quanto successo ad Arezzo. Tralasciando le difficoltà sul piano tecnico, che coinvolgono entrambe le squadre, il punto è capire perché giocare di sabato è diventato così ingestibile. Anche questa spiegazione sarebbe doverosa. Va sottolineato un dato: la Salernitana non ha fatto pressioni. Lo ha ribadito oggi Maurizio Milan, intervistato da ‘Il Mattino’. Da un lato il club vuole ribadire i buoni rapporti con De Laurentiis, dall’altro si sgancia da polemiche gratuite. Il presidente azzurro ha manifestato una preferenza verso domenica, tuttavia non è dal Napoli che sono giunte le pressioni maggiori;

4) i rischi di ordine pubblico: qui entriamo in un terreno spinosissimo che coinvolge più livelli. Il primo: com’è stato possibile che la partita del Napoli coincidesse con il Comicon? Di solito non è così, sottovalutare questa circostanza è il primo errore grave. Al festival dei fumetti e del mondo cosplay, il più importante del Sud, partecipano circa 150mila persone e si svolge alla Fiera d’Oltremare, di fianco al Maradona. Parliamo di un afflusso enorme di persone, provenienti da tante regioni, che già di suo pone un problema di gestione. Un altro problema è l’afflusso di tifosi della Salernitana al Maradona: essendo stata vietata la vendita nel salernitano non ci saranno i viaggi organizzati da parte dei gruppi ultrà e del Centro di Coordinamento Salernitana Clubs. Quindi i tifosi giungeranno allo stadio in ordine sparso, senza alcun filtro in città nonché di un punto preciso di raccolta. Di solito è posizionato all’esterno dell’uscita di Agnano della tangenziale di Napoli, al momento però non ci sono notizie in tal senso. Non è garantita la sicurezza dei tifosi che viaggeranno, con rischi conseguenti. L’ultimo riguarda il fine gara: supponiamo che i risultati porteranno la vittoria matematica dello scudetto. Le strade intorno al Maradona diventeranno un unico grande carosello di tifosi che andrà avanti fin l’indomani. Quando verranno fatti defluire i tifosi ospiti dallo stadio? Prima della fine del match? Impossibile. Dopo il fischio finale? In condizioni quantomeno precarie. Si faranno uscire prima i tifosi del Napoli? Improbabile in una situazione del genere, visto che l’epicentro della festa diventerebbe giustamente lo stadio.

In conclusione sposiamo la linea di Alessandro Barbano, vice-direttore del Corriere dello Sport, che ha parlato di “resa dell’ordine pubblico”. Inteso come capacità di gestire e affrontare le situazioni, prima delle difficoltà e poi quando insorgono. Un’altra sconfitta dopo quanto successo per Napoli-Eintracht, con responsabilità precise delle autorità preposte anche se tutti siamo coinvolti. Un risultato che avvelena il clima e rischia di rovinare una partita potenzialmente bellissima, tra due squadre in grado di offrire un grande spettacolo. Il Napoli per il suo valore, indiscutibilmente da scudetto; la Salernitana per il suo rendimento attuale, il migliore del campionato. Che torni a parlare la pelota, ne abbiamo bisogno.

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