Paulo Sousa era il top player che mancava a questa Salernitana per spiccare il volo verso la salvezza tranquilla. Accantonati gli errori della gestione tecnica precedente, contraddistinta da sconfitte, record di gol subiti, prestazioni negativi e atteggiamenti totalmente senza mordente e carattere dei calciatori (del resto non si prendono 8 gol in 90 minuti per caso), la società ha deciso di ascoltare quanto De Sanctis diceva da settembre affidando l’organico alle cure di un allenatore che, in Italia, aveva fatto sognare Firenze abbinando bel gioco a risultati. L’impatto del trainer portoghese è stato ottimo, basti pensare che in 4 partite ha collezionato 6 punti: Nicola si era fermato a 4 in 11 gare, con la Salernitana ereditata a +4 e ora a +8 sulla terzultima. Ma è anzitutto la gestione del gruppo che certifica di quanto si sia alzata l’asticella. Ora tutti i calciatori si sentono parte integrante del progetto, basti pensare al rendimento ottimo di Kastanos, alla rinascita di Candreva in un ruolo più congeniale alle sue caratteristiche, alla crescita di Pirola e Daniliuc e al reintegro progressivo di Bonazzoli e Vilhena. E pure le staffette hanno una loro logica. Mazzocchi è rientrato, è il titolare, ma per fargli ritrovare la forma migliore c’è sempre Sambia pronto a subentrare, davanti Dia ha ricaricato le batterie nei primi 180 minuti e ora gioca e segna gol spettacolari senza dover marcare a uomo il terzino avversario, Ochoa è il padrone dei pali ma Sepe ha ricevuto i complimenti pubblici ben disimpegnandosi contro i campioni della Lazio.
Ma quale sarà il futuro dell’allenatore granata? E’ chiaro che salvarsi in anticipo giocando un calcio così interessante potrebbe spingere qualche top club a bussare alla sua porta, ma il presidente Danilo Iervolino non ha nessuna intenzione di ripartire nuovamente da zero dopo il flop Nicola. Al momento della firma, avvenuta lo scorso febbraio, è stato raggiunto l’accordo sulla parola per un rinnovo biennale a cifre importanti e con una clausola che permettesse a Sousa di liberarsi in caso di chiamata di una “grande” dietro pagamento di un milione di euro da parte dell’ipotetica società. La stessa Salernitana, dopo il primo anno, potrebbe rescindere anticipatamente garantendo una ricca buonuscita. Naturalmente la speranza di Paulo Sousa è quella di poter sposare, a Salerno, un ambizioso progetto a medio-lungo termine che lo veda lavorare in veste di manager a 360° fianco a fianco con il direttore sportivo e con pieni poteri sul mercato e sulla gestione del quotidiano. Le possibilità che l’ex tecnico della Fiorentina prosegua il suo percorso all’ombra dell’Arechi sono elevate, ma ora la testa è tutta per la super sfida contro lo Spezia che, se vinta, consentirebbe alla Salernitana di allungare ulteriormente sulle dirette concorrenti e di preparare la gara interna con l’Inter in totale serenità e con il sogno di mettere lo sgambetto a un’altra big dopo aver fermato Juventus, Lazio e Milan.