Mettiamoci tutti la faccia. E pure il portafogli. Le parole amare di Danilo Iervolino rispetto a questi ultimi mesi ed all’andamento della Salernitana dovrebbero far riflettere. E molto. Almeno chi ha a cuore davvero la maglia granata. Il terzo millennio ha portato in dote all’umanità i social network, specchio fedele di una società molto malata di egocentrismo e narcisismi di varia natura. Ognuno ha patentini di varie professioni, ognuno possiede il verbo unico della verità assoluta, ognuno fa il c…o che gli pare, tanto chissenefrega dei danni che arrechiamo. Ed invece così non va proprio bene.

Questa piazza – o meglio una parte di essa – che ha “tollerato” una proprietà (la precedente ma non solo quella, anche se per aspetti differenti) che ha operato esclusivamente per gli interessi di un’altra realtà sportiva (figli di serie A e di serie B, ricordate?), che ha denigrato in modo terroristico la storia e la dignità sociale di una tifoseria intera, che ha fatto retrocedere (sul campo) la squadra nell’anno del centenario (forse è bene rammentare che in quella stagione 2018-19, la Salernitana disputò i playout solo ed esclusivamente per la penalizzazione subita dal Foggia, che al contrario di noi si era salvato sul campo), che ha “sopportato” una promozione mai inseguita e mai programmata, tanto da dover poi “inventarsi” quel diabolico strumento che è e resta il trust, pur di continuare la propria battaglia geopolitica contro la Figc fino a pochi secondi dal gong finale, non può ora remare contro la società di Danilo Iervolino. Non è tollerabile.

Chiunque commette errori, sbaglia nelle valutazioni, agisce di impulso. In questi casi è compito di chi fa informazione (innanzitutto) e poi – solo poi – anche dei tifosi, poter esprimere il proprio disappunto, argomentando la cosa in modo civile e soprattutto indirizzando i rilievi verso la strada di un possibile e auspicabile miglioramento della situazione. Su questo aspetto, anche la nostra redazione cerca umilmente di fare il proprio lavoro, sollevando dubbi e perplessità quando le cose non girano per il verso giusto, ma apprezzando gli sforzi, la buona fede e le capacità di ogni singolo componente di questa società. La critica va esercitata nei limiti del suo stesso potere. Oltre non è tollerabile e ammissibile. Oltre ci sono le offese personali, le minacce, le contumelie, tutta roba da codice penale. E’ il chiaro segnale che questa piazza – o meglio una parte di essa – non è ancora matura per il palcoscenico della serie A. Forse si tratta della stessa fetta di piazza che oggi prende in giro presidente, ds, allenatore e calciatori, mentre ieri era silente totale di fronte allo scempio sportivo e etico nel quale era piombata la Salernitana. Chissà?

Presidente Iervolino, spenga i social, azzeri le notifiche. Il contenitore dei veleni che corre sul web non appartiene alla stragrande maggioranza “silenziosa” della tifoseria, che segue dentro e fuori la squadra, che soffre e gioisce assieme a calciatori e tecnico, rifiutandosi categoricamente di guarire da questa malattia chiamata “Bersagliera”. Presidente, vada avanti per la sua strada e sappia che la Salerno sportiva e civile nulla a che fare con quella fetta di provincialismo, che ieri era prona davanti a chi sbeffeggiava la città e la sua tifoseria. Lasci stare questi personaggi di basso profilo e pensi unicamente a portare avanti il suo progetto sportivo per Salerno e la Salernitana. E ricordi sempre una cosa: noi siamo quelli del “Macte Animo”!

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