In attesa dell’arrivo a Roma dei quattro inviati del colosso americano del “food on demand” – come anticipato sulle colonne di SalernitanaLive – proviamo ad addentrarci più analiticamente nel documento di lavoro relativo al piano di investimento sul territorio italiano. Al capitolo relativo al business calcio – legato dunque necessariamente al territorio che sarà individuato come ideale per l’insediamento della piattaforma logistica di distribuzione al dettaglio di “food and beverage”, troviamo anche molte informazioni circa la tipologia d’impiantistica necessaria al buon funzionamento dell’intero progetto d’investimento nel “football” tricolore.
Stadio moderno e all’avanguardia, con negozi, servizi hi-tech e il museo della squadra
Per qualcuno è come scoprire l’acqua calda. Ma siamo in Italia ed è molto raro incontrare proprietari di squadre professionistiche, decisi a investire una buona fetta di patrimonio economico nell’impianto ufficiale. Per il brand americano si tratta di un elemento fondamentale e necessario, attorno al quale gravita tutto il business legato all’immagine stessa del brand. Lo stadio ideale – dunque anche l’Arechi nell’eventualità la scelta dovesse ricadere su Salerno e la Salernitana – dovrà avere non solo tutti i posti al coperto, ma sarà improntato ad una dimensione “hi-tech”: tabellone elettronico, wi-fi, infermeria e pronto soccorso di prima urgenza, servizi igienici e di ristoro di qualità, spazi commerciali di varia natura. Ed infine – sogno di tanti tifosi della maglia granata – il museo della propria squadra dove esporre i cimeli, organizzare eventi, realizzare il punto vendita del merchandise societario. Insomma, uno stadio modernamente concepito.