Una chiacchierata prima della conferenza (pare con richiesta di non affrontare il tema mercato, come poi effettivamente è accaduto). Poi una cena in presenza dell’amministratore delegato, del direttore sportivo, del tecnico e degli avvocati Sica e Ciccone. Oggi un altro colloquio telefonico con Milan e un lungo confronto con De Sanctis. E’ del tutto evidente che Paulo Sousa si aspettasse un mercato diverso. Del resto il mister lo aveva detto alla stampa e ai tifosi già prima che finisse il precedente campionato: “Dipenderà soprattutto dalla disponibilità economica del presidente”. E mentre oggi vediamo una neopromossa investire 15 milioni di euro per un attaccante nel giro della Nazionale e il Torino sborsarne 7 per Bellanova (in proporzione uno dei migliori esterni italiani), vien da chiedersi perchè improvvisamente qui si siano ristretti i cordoni della borsa e si fatichi a mettere nero su bianco. Sousa ha chiesto di accelerare, il club chiede invece che vengano rispettati tempi ed esigenza di cedere chi guadagna tanto e non rientra nei piani. Hanno ragione entrambe le parti. Così come è difficile capire chi abbia torto o ragione tra chi afferma che c’è una base ottima e chi si rammarica perchè abbiamo un allenatore di alto livello che però sta lavorando senza attacco e con un centrocampo pieno di gente che ha la valigia pronta. Ad ogni modo la lista della spesa è corposa: un difensore centrale di spessore, un vice Bradaric, tre centrocampisti, tre attaccanti e un esterno alto che salti l’uomo. Anche in questo caso la società parla di “pochi ritocchi, laddove necessario”. La sensazione è che sotto traccia si stia lavorando a qualche colpo del tutto sconosciuto agli organi di informazione, strategia utile ad evitare il tradizionale gioco al rialzo. Non ci meraviglierebbe, dunque, se da un momento all’altro ufficializzassero nomi mai letti sui giornali. Parallalemente prosegue la trattativa per lo scambio Hongla-Bonazzoli, si attende il ritorno in Italia di Miretti e si valuta soprattutto il mercato estero laddove pesa meno anche la lotta ai procuratori che pure, in percentuale minore, sta facendo la sua parte.

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