La Salernitana 1919 è ufficialmente un caso sociologico-antropologico, oggetto di studio delle menti più sopraffine. Un’annata così contorta e rocambolesca non si sarebbe immaginata neanche in un film Horror.

O semplicemente siamo noi che non abbiamo compreso i segnali. Tacciammo Sousa di servilismo napoletano, quando invece, pare, il lusitano avesse ben compreso l’aria che tirava nel golfo. A pensarci bene il nostro caro Paulo ha optato per la scelta migliore, tra Salerno e Napoli sarebbe stato l’inferno per lui: meglio un anno sabbatico, furbo il nostro!!!

Cosicchè il cerino è rimasto in mano ad un disorientato Morgan De Sanctis, naufrago in mezzo ad un mare in tempesta. Il buon Morgan non ha saputo trovare scialuppe di salvataggio né per la squadra né per se. Intanto la metastasi spogliatoio iniziava ad estendersi ed a fare danni. Senza un controllore in casa granata si viveva al sanfasò, a nessuno da Settembre è più importato della CASACCA, nessuno. Solite dichiarazioni di facciata, faremo diremo agiremo con severità e bla bla; ma nel calcio contano solo i risultati, e quelli negativi non si possono nascondere, sono lì impietosi a testimoniare un fallimento collettivo che però penalizza una città intera, una torcida tra le più pure ed intense del panorama italiano. Quegli stessi tifosi che chiedevano chiarimenti, che speravano in un cambiamento di rotta, che supplicavano identità attaccamento: nulla, Muro di gomma, fino alle incresciose scritte against the boss e le relative denunce; forse, anzi senza il forse la pagina più squallida a cui mi sia toccato assistere da quando seguo la Salernitana. Si doveva e poteva evitare se la Salernitana si fosse dotata di uomini di calcio. Ma nell’italico pallone la componente “campo di calcio” conta fino ad un certo punto, ciò che davvero conta è la politica calcistica, il palazzo ed i suoi nessi e connessi. Quanto è ancora amato Danilo Iervolino dalle istituzioni cittadine, regionali, prima ancora che calcistiche? Quanta libertà di manovra gli è ancora concessa? Quello che non si vede non può essere discusso, ma il caso Salernitana, è più semplice di quanto si possa pensare. Come al solito la verità si saprà a tempo debito.

Aumento di Capitale, organizzazione societaria, staff tecnico, individuazione di un direttore sportivo con gli attributi (perché non Petrachi?) e via dicendo allenatore, calciatori staff. Quando vedremo segnali concreti, potremo discuterne e ragionare, oggi sono solo segnali di fumo, ed il fumo si sa: nuoce gravemente alla salute.

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