di Giovanni Di Domenico

La Salernitana si aggrappa all’esperienza di Franck Ribery per tentare l’impresa salvezza. Dopo aver vinto tutto con la maglia del Bayern, il fuoriclasse francese ha deciso di rimettersi in gioco a Salerno. Il suo rendimento è stato rallentato da Covid e infortuni, ma quando è sceso in campo la sua presenza si è fatta sentire. Leader carismatico e capitano, FR7 si è concesso un’intervista a Sky Sport:

“Credo nella salvezza. Abbiamo ancora tre mesi e mancano tante partite. Sono quel tipo di persona che non può lasciare il suo gruppo e la sua squadra, io vado ovunque con la mia squadra, anche a fare la guerra. Sono arrivati nuovi giocatori, un nuovo presidente, un nuovo direttore sportivo e anche un nuovo allenatore e abbiamo visto subito che qualcosa è cambiato. Crediamo a questo obiettivo e, se continuiamo così, nella vita può arrivare tutto. Ho un obiettivo, voglio salvare la Salernitana: per me sarebbe come un trofeo”.

“Io sono innamorato del calcio sin da piccolo” – ha dichiarato Ribery – “Sono cresciuto in strada e anche quando dovevo andare a scuola avevo sempre il pallone con me. Per me è una passione, una cosa che ho nel cuore. Questo è qualcosa che non puoi inventare, o ce l’hai o non ce l’hai. Non so sei il prossimo anno smetterò o se vorrò ancora giocare, dipende da come mi sentirò. Per me è importante che la mattina, quando vado a fare l’allenamento, io sia felice. Mi piacerebbe fare l’allenatore. Mi piace molto Carlo Ancelotti, sia come persona, sia il modo in cui pensa e in cui lavora. Mi è piaciuto tanto anche Jupp Heynckes, con il quale nel 2013 abbiamo vinto tutto con il Bayern Monaco”.

Ribery si è soffermato sull’impatto di Davide Nicola alla Salernitana: “Di lui mi è piaciuto il discorso che ha fatto prima della partita contro il Milan nello spogliatoio. Quando c’è passione e cuore è così, il suo discorso mi ha toccato: ha parlato ai giocatori come si fa con una famiglia, con un gruppo. Questo mi ha toccato dentro, messaggi così ti danno adrenalina, forza e motivazione”.

Il francese ha parlato anche dell’amico Vlahovic, esprimendo anche la propria preferenza sulla vittoria dello scudetto: “Quando io sono stato a Firenze, per sette mesi ha fatto qualcosa di incredibile. È stato importante per lui capire che deve continuare così, adesso è alla Juve e la Juve è una grande società, una grande squadra con dei grandi giocatori. C’è una pressione più grande. Il consiglio che posso dargli è di non pensare troppo, deve solo continuare a lavorare come sta facendo: ha la giusta mentalità e ha tutte le capacità, è forte. È normale che la gente di Firenze sia arrabbiata con Dusan, ma credo che abbiano capito che è andato via perché il calcio è così. Penso che dovrebbero ringraziarlo per ciò che ha fatto a Firenze. Per lo scudetto direi Milan, anche per Ibra. Lo merita come persona e come giocatore, per quello che ha fatto nella sua carriera. Mi piacerebbe se il Milan vincesse soprattutto per lui”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui