E’ una corsa contro tutto e tutti quella per salvare la Salernitana da un destino infame, destino determinato in maniera evidente dal modus operandi della proprietà (oggi definita disponente, attraverso lo strumento del trust) della squadra granata. Se non ci fosse stato il problema – perchè di questo parliamo – della multiproprietà e di tutte le azioni consequenziali ad essa, oggi la Salernitana non correrebbe il serio rischio di essere radiata dal calcio italiano il prossimo 31 dicembre. Ciò premesso, ossia la verità dei fatti, cerchiamo di capire cosa sta davvero accadendo in queste ore concitate.
Due al momento le possibili proposte di acquisto che i due trustee sono chiamati a valutare a strettissimo giro. La più accreditata sarebbe quella di una cordata di imprenditori locali – da Francesco Agnello (sollecitato dall’imprenditore di Albanella Domenico Cerruti) a un altro grosso imprenditore impegnato nel settore delle acque minerali –, che dovrebbero presentare un’eventuale proposta entro domani e un bonifico entro il 27 dicembre. La cifra per l’affare – secondo quanto riportato oggi da Il Corriere dello Sport – si aggirerebbe intorno ai 15-20 milioni di euro. La data del 27 dicembre non è casuale, dato che per quel giorno è stata convocata l’assemblea della Salernitana, che al momento ha un unico socio (i due trustee). Bisogna approvare il bilancio al 30 giugno, cosa che finora non è accaduta perché la società di revisione non ha elementi certi sulla continuità aziendale.
L’alternativa è – in un caso eccezionale come questo – che l’amministratore unico Marchetti si riservi di certificare la continuità aziendale entro il 31 dicembre. Nel frattempo, il notaio Orlando di Salerno, insieme ad un gruppo di professionisti locali, ha confermato di essere pronto a formulare un’offerta in caso di mancanza di altre proposte d’acquisto. L’obiettivo è evitare l’esclusione della Salernitana dal campionato. In sostanza, i professionisti salernitani potrebbero rappresentare l’ancora di salvataggio per il club e assumere il ruolo di traghettatori. Resta sempre sul tavolo, invece, la proposta da 40 milioni di euro presentata da Console&Partners per conto di un fondo lussemburghese e Francesco Di Silvio.
Questo bailamme di cifre, proposte, numeri, pec e quant’altro sta mettendo a dura prova le coronarie dei tifosi salernitani, costretti a vivere un Natale di ansia e tormento.