di Pasquale Iuzzolino
Il terremoto del 23 novembre 1980, noto come il terremoto dell’Irpinia-Basilicata, è stato il più forte evento sismico che ha colpito l’Italia negli ultimi 100 anni. Caratterizzato da una magnitudo pari a 6,9, fu avvertito in quasi tutta Italia, con conseguenze devastanti: causò 3.000 vittime, 10.000 feriti, distruggendo 75.000 abitazioni e danneggiandone gravemente 275.000.
Anche nella nostra Salerno e Provincia il sisma fu forte, forte come oggi lo è il ricordo e le testimonianze di chi, purtroppo, ha vissuto quello che potremmo definire come un vero e proprio dramma. Tra le testimonianze di quella tragica serata, c’è chi afferma: “Stavo vedendo la replica di Juventus-Inter e iniziai ad avvertire che tutto tremava.” Molte nazioni, in seguito alla notizia del terremoto, si attivarono per inviare alle popolazioni colpite non solo soldi per la ricostruzione, ma anche unità militari e personale specializzato.
Stati Uniti Stati Uniti: 70 milioni di dollari, 136 uomini con 6 elicotteri della Compagnia paracadutisti del 509º Battaglione.
Germania Ovest: 32 milioni di dollari, 1 ospedale da campo con 90 sanitari; 650 uomini e 3 elicotteri del 240º Battaglione Genio pionieri; 1 gruppo di esperti della Croce Rossa; 47 volontari-elettricisti, un gruppo di salvataggio, un gruppo depurazione; 16 cani da salvataggio con guida.
Arabia Saudita Arabia Saudita: 10 milioni di dollari.
Iraq: 3 milioni di dollari.
Algeria: 500.000 dollari.
Belgio: 1 squadra sanitaria di 10 uomini e un’autoambulanza.
Francia: équipe di ricerca dei superstiti composte da 291 uomini con cani da valanga; 59 militari medici e specialisti nel soccorso; 12 autoambulanze e 1 elicottero autoambulanza con personale medico.
Austria: 1 ospedale militare da campo con 130 sanitari.
Jugoslavia: 12 squadre di ricerca con elettrosonde composte di 41 uomini.
Svizzera: 14 squadre cinofile e 2 elicotteri speciali per soccorso.