Il vociare estivo degli appassionati di calcio in questo periodo è uguale in ogni parte d’Italia. C’è chi sogna in grande e vorrebbe lo squadrone per la Champions, c’è chi pensa unicamente a vincere il derby, c’è chi deve lottare per mantenere la categoria e spera in una squadra tutta cuore e polmoni. E le “cicale” d’agosto lasciano quell’assordante ronzio di fondo dentro al cervello, quasi un mantra.
A Salerno accade che in queste ore, da parte di qualche area di minoranza, si alzi qualche coro di dissenso nei confronti dell’attuale diesse della Salernitana e della proprietà, rei – badate bene – di non aver ancora attrezzato la squadra per il prossimo campionato. Ma come? Fino all’anno scorso si era costretti “quasi ad applaudire” – sotto dettatura – per delle campagne acquisti a dir poco surreali e quasi sempre completate in autunno ed ora ci si lamenta che a 8 giorni dall’apertura ufficiale del calciomercato, non siano ancora arrivate notizie eclatanti?
Evidente è il disappunto di qualche “nostalgico” abituato a ben altre operazioni di mercato. Ad oggi la Salernitana è una società sana e ricca di energie e di idee per il futuro, ha un presidente motivato e pronto a “mangiarsi” il sistema, ha un amministratore delegato che ormai è salernitano d’adozione tanta è la passione che trasmette nel suo agire, ha un allenatore doc che ha fatto vedere di che pasta sia fatto e ha da poco un direttore sportivo (con un’eredità pesante sulle spalle) che fino ad oggi ha comunque “blindato” uomini come Bohinen e Lassana Coulibaly.
I colpi arriveranno, la squadra sarà costruita e sicuramente effettueremo un ritiro come comanda Dio, con una rosa pressochè ultimata. Compito dei tifosi salernitani è come sempre quello di riempire ogni stadio d’Italia – oltre l’Arechi ovviamente – e di sostenere la maglia. Punto.