L’obiettivo è chiaro a tutti: ripartiti i campionati di A e B, ora tocca riaprire necessariamente anche gli stadi alla fruizione dei tifosi. Del resto, in Italia sono stati riaperti locali pubblici di varia natura (cinema, palestre, circoli) che denotano ben più rischi di uno stadio, se si rispettano tutte le regole del distanziamento sociale. Ecco perchè già a partire dalla prossima gara casalinga della Salernitana, quella contro la Cremonese, in programma allo stadio Arechi lunedì prossimo, dove il numero dei giornalisti che potranno accedere alla tribuna stampa passa da 10 a 70, tutto lascia presagire che siamo davvero vicini alla riapertura degli impianti. In queste ore rimbalzano da Roma alcuni rumors secondo i quali in mattinata si sarebbe svolta in videocall una intensa riunione cui avrebbero preso parte il ministro dello sport Spadafora, il presidente della Figc Gravina e alcuni esponenti del Comitato Tecnico Scientifico. All’ordine del giorno un solo punto, come riaprire le porte degli stadi ai tifosi e con quali tempistiche. Alla fine dell’incontro, durato circa due ore, sembra che si sia raggiunta un’intesa di massima per la riapertura parziale degli impianti al 25% della loro capienza massima, a partire dalla prima gara in programma nel mese di luglio.
Che il calcio abbia bisogno dei tifosi è cosa nota. Lo sport nazionale vive infatti in simbiosi con tutto il mondo della passione popolare. Ora bisognerà solo attendere i tempi tecnici per l’effettivo ritorno allo stadio della gente.