di Giovanni Di Domenico

25 maggio 2013: Wembley Stadium, Londra

Per la prima volta nella storia la finale di Champions League è tutta tedesca. Tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund ad imporsi sono i bavaresi, grazie alla rete decisiva di Robben negli istanti finali del match. La scena, però, è tutta di Franck Ribery: controllo di sinistro e assist di tacco a mandare in porta l’olandese. Pura magia.

“Ad averceli giocatori così a Salerno” fu il pensiero di un bambino sognatore ammirando le gesta di quel campione.

Pura utopia, considerata anche la categoria in cui militava all’epoca la Salernitana, fresca di promozione in C1. Come poteva mai un potenziale Pallone d’Oro accettare in un futuro lontano una tale proposta?

6 settembre 2021: Stadio Arechi, Salerno

L’impensabile diventa realtà. FR7 sbarca a Salerno, in uno scenario che avrebbe spinto qualsiasi altro giocatore a guardarsi altrove. È proprio per la situazione in cui versa la Salernitana che l’acquisto assume un clamore mediatico senza precedenti, finendo addirittura sulle prime pagine di quotidiani internazionali.

Un campione del suo calibro che a fine carriera decide di mettersi nuovamente in gioco in una piazza come Salerno, invece di accettare contratti faraonici in Oriente come alcuni colleghi, per qualcuno è follia. Ma non per chi crede ancora nella vera essenza del calcio. Il calcio del popolo e non del dio denaro, il calcio che può ancora sperare di conservare puri valori.

“Ci credo che ha accettato Salerno, guarda che villa gli hanno riservato in Costiera” uno dei commenti più gettonati sul web. Commenti che, ovviamente, non hanno trovato riscontro con la realtà. Un campione dentro e fuori dal campo, emblematiche le prestazioni contro Empoli, Venezia e Napoli, quando, da vero capitano, ha preso la squadra sulle spalle in un momento di difficoltà. Senza dimenticare quando, dopo la prima vittoria contro il Genoa, ha richiamato la squadra in campo per prendersi gli applausi della Sud. Un gesto da vero leader, irraggiungibile per carisma e professionalità.

A gennaio, anche grazie alla mediazione provvidenziale del ds Sabatini, ha deciso di restare e di contribuire alla storica cavalcata verso la salvezza, nonostante i problemi fisici che lo hanno costretto a dire basta.

Un pezzo di storia unico per questa squadra, per questa città e per tutta la storia del club. Riservargli un posto nello staff era il minimo sindacale per omaggiare un grande campione che si è calato perfettamente nell’ambiente, come dimostra il sobrio festeggiamento post salvezza con la bici di un bambino.

Sarai sempre un esempio da seguire, Salerno non ti dimenticherà mai e ti sarà riconoscente in eterno. Non smetteremo mai di ringraziarti per quello che hai dato e che continuerai a dare a questa città.

Merci, frero!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui