A cura dell’inviato Umberto Adinolfi
Primo tempo
Fischio d’inizio. Dagli altoparlanti del Dall’Ara musica a palla per coprire i cori dei salernitani. Ma la sfida dei decibel non la vincono i felsinei, che devono abbassare la testa davanti ai mille cuori granata. Lancio della monetina e i granata attaccano sotto la curva Costa, sospinti dai “pisciauoli” d’ogni eremo italiano. E proprio dal covo dei tifosi felsinei partono pure i soliti rituali razzisti. Ma fa niente, ci sta. I primi 10 minuti di gioco sono una sinfonia di cori dei tifosi granata, “sorretti” da una Salernitana grintosa e cazzimmosa. Di contro il Bologna appare con la gamba lenta e le idee appannate. Ci sta anche questo, visto il caldo d’agosto e l’umidità tropicale.
“Semplice” cantano quelli di Salerno, semplice l’amore che li fa essere immensi in ogni stadio d’Italia. Maschio il gioco a centrocampo, i tacchetti sulle caviglie si fanno sentire. Lo si sa, Sinisa e Castori sono condottieri d’altre epoche, quando il calcio era semplice e non aveva bisogno di santoni televisivi. E quando c’è da picchiare, lo fanno senza sconti per nessuno. Punizione al 19’ di Bonazzoli e vola l’estremo felsineo a stoppare l’urlo del goal ai salernitani. In tribuna stampa qualche eccessivo fermento in alcuni giornalisti bolognesi fa da cornice stonata ad una giornata eccezionale dal punto di vista dell’accoglienza e del servizio d’ordine.
Le due squadre si affrontano a viso aperto, il Bologna cresce e tiene più il pallino del gioco, ma i granata di Castori non sfigurano. Break per dissetarsi e poi via, ancora più forte di prima. Siamo a metà del primo tempo. I granata a testa bassa vanno più volte in area del Bologna, incoscienti, quasi in trance. Anche i bolognesi pungono ma senza far male. Castori sembra un leone in gabbia, vorrebbe quasi entrare in campo a mordere i rossoblù. Strandberg si lascia sfuggire un indiavolato esterno bolognese e si becca il giallo. Un minuto e lo stesso Strandberg si prende pure il rosso per aver alzato il braccio al limite dell’area. Salernitana in 10 e la cosa si fa per uomini duri. Il Bologna si mangia le mani ed un gol già fatto al 37’, con il cuore dei salernitani che sobbalza. La Salernitana non ci sta e rialza la testa. Con dignità e cuore. Djuric la spizzica di testa al 42’ ma la palla va alta. Niente paura, di nuovo testa bassa. Per affrontare Bologna e sorte, inferiorità numerica e quote Snai che ci danno bolliti prima ancora di accendere il gas.
“Ci devi credere” urlano dal settore ospiti. E così fanno i granata. Poi parte il classico “chi non salta è di Salerno” ad accendere una partita sostanzialmente corretta. Castori intanto non lo si tiene più, con tutti i rischi del caso. E giusto a chiusura del primo tempo, dalla curva Costa si alza un “forza Napoli”.
Secondo tempo
La gara parte maschia, come la fine della prima frazione. Djuric prende le botte in area ma si rialza. Allora il lampo. L’arbitro chiama il Var e concede il rigore alla Salernitana, espellendone uno del Bologna. GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLL. Bonazzoli la butta dentro al 6’ della ripresa e fa esplodere tutti i pisciaiuoli.
Bonazzoli fa gol, ripete la curva ospite. E l’entusiasmo è alle stelle, nonostante il cielo sopra Bologna sia ancora chiaro benchè al tramonto. Sale il coro dei salernitani e i bolognesi incassano il colpo. Come un pugile suonato. Ma gli uomini di Sinisa sono incazzati neri e provano, provano disperatamente a tuffarsi in area granata. Ci riescono solo a sprazzi.
Su una inzuccata di De Silvestri, Belec respinge ma dentro la porta e lo score torna in parità al 59’. Niente paura, la gara è ancora lunga e apertissima. Sale in alto il coro del Bologna ed i granata affannano. Castori suda e tanto, in testa mille pensieri e tante speranze. Al 18’ della ripresa il tecnico marchigiano lancia in campo Simy al posto di Djuric, un gigante al posto di un altro. La gara diventa difficile, quasi un romanzo di Kafka. Pesante da digerire, per stomaci forti. Si soffre perchè il Bologna ci crede, i granata arretrano ma provano a non mollare.
Colpo su colpo, i rossoblù salgono di tono come nell’Aida. E sfiorano in un paio di occasioni il raddoppio. Poi accade l’incredibile e Mamadou insacca con un interno sinistro da far impallidire Cr7. E’ l’apoteosi dei tifosi granata, in visibilio. Una festa color granata. E siamo al 25’ della ripresa. Non ci svegliate per favore. Spegnete la luce e tutti a casa. E invece no. Si soffre ancora. Tanto che il Bologna ci riagguanta ancora una volta, con Orsolini, appena 4 minuti dopo la magia di Mamadou. Castori getta energie fresche in campo per provare a tenere botta. E’ una miscela esplosiva di emozioni. Ma arriva anche il terzo gol del Bologna al 31’ della ripresa, ancora una volta con la firma di De Silvestri.
C’è ancora tempo per Castori e soci. I tifosi granata stringono i denti. Lo fanno con dignità e cuore. Con 12 minuti ancora da giocare più recupero, la truppa granata rinsalda le fila e ci crede. Ancora due cambi per la Castori band e tutti avanti a testa bassa, a provarci fino alla fine. Anzi pure dopo.
Si accendono i riflettori al Dall’Ara e la Salernitana arranca sofferente. Sinisa ne butta tre in campo e si riprende. Mancano ancora 4 minuti al triplice, al netto del recupero e le speranze non mancano, ma le gambe dei granata sono pesanti, hanno dato forse tutto. Il Bologna resta in 9, forse è troppo tardi. L’arbitro concede il recupero, 6 minuti ancora di lotta senza quartiere. E’ finita. Alla fine il cuore dei granata non è bastato contro il Bologna di Sinisa. Il leone Castori ha ruggito fino al fischio finale, come i suoi uomini, che però nonostante qualche errore di gioventù, escono a testa alta dall’impianto felsineo. Sarà per la prossima vota, magari già domenica contro la Roma del santone Mourinho. Da Bologna è tutto. A voi la linea.