Quanto accaduto ieri a Rivisondoli tra Mazzocchi e Lassana Coulibaly è diventato subito patrimonio della “disumanità” social. Fosse successo a porte chiuse, a quest’ora quella fetta di ambiente granata ancora “ammalata” di provincialismi e solitudini varie non avrebbe fatto la corsa a stappare bottiglie di prosecco. Ed invece è accaduto in faccia ai tifosi ed ai tanti bambini presenti alla sgambatura della squadra allenata da Paulo Sousa. Cose che succedono nel calcio, da sempre. C’è addirittura chi ci ha vinto lo scudetto (la Lazio di Maestrelli) prendendosi a ceffoni in settimana. C’è chi ha litigato con gli amici di mille battaglie, chi ha mandato a quel paese il tecnico per una sostituzione non gradita. Insomma il “vocabolario” dell’inquieto è bello denso di avvenimenti.

Precisiamo che era sacrosanto – da giornalisti – riportare l’accaduto fin nei dettagli. Altrettanto doveroso era l’essere neutrali e raccontare i fatti, non i preconcetti o le congetture complottistiche.

La cosa interessante e importante che è accaduta ieri, in serata, è stata la reazione della società. Immediato il faccia a faccia con tecnico, diesse e amministratore delegato, i quali hanno chiamato a rapporto i due, prima separatamente e poi insieme. Detto fatto, una stretta di mano ed un selfie per la pagina social, al fine di mettere subito una pietra sopra. Le scuse alla tifoseria (il minimo), la multa (probabile) ed un sorriso comune per dire a chi ha subito pensato ad una imminente apocalisse nello spogliatoio granata che le cose continuano ad andare avanti. Punto.

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