Quanto pesa la dignità nel calcio italiano? Beh, decisamente poco. Molto poco. Su di una ipotetica bilancia, il piatto che contiene soldi, diritti tv, sponsor e strategie politiche affonderà sotto il peso della sua stessa sostanza tossica rispetto al piatto dove sono collocati la dignità e l’onore delle squadre di calcio, insieme alle rispettive tifoserie e dirigenze. Tutto deve essere prodotto e consumato, nel più breve tempo possibile, per far posto ad altro “cibo”, in un circolo viziato di cui si stenta a vedere l’esatta dimensione.
Quella di domani sarà l’ennesima partita farsa di questo balordo torneo di serie A, un campionato giocato ormai sui tavoli dei palazzi del calcio o negli ambulatori medici, a colpi di tamponi, ricorsi e penalizzazioni. Napoli-Salernitana così non ha più colore e sapore. Colore perchè vedere uno stadio – come quello partenopeo – desolatamente vuoto con appena 5000 posti disponibili è un colpo nello stomaco. Allo stesso modo, è venuto meno il sapore, visto che in campo la Salernitana sarà costretta (a meno di colpi di scena) a schierare gli “avanzi” di una rosa falcidiata dal Covid. E’ calcio questo? Che divertimento anche televisivo può rappresentare una partita come questa?
A vincere – al di là del risultato maturato sul rettangolo di gioco che è scontatissimo – sarà come sempre la dignità di chi scende in campo pur sapendo di prendere legnate da tutte le parti. La dignità di quei calciatori – baby compresi – che va oltre lo steccato della strafottenza imposta dalla Lega e da mamma tv.