Di Giuseppe Barbato

Facciamo 30 e accorciamo la classifica: questa è la sintesi del 18° turno nel quale 30, e non 31, sono state le marcature e nel quale, alle spalle dell’Inter c’è stato un subbuglio interessante che rimette in dubbio alcune gerarchie. Non sono state 31 a causa del gol annullato a Kalulu all’ultimo respiro di Milan-Napoli e partiamo proprio da qui: dal big match di giornata che premia gli azzurri, due squadre piene di cerotti e in un momento negativo. A fare la differenza è il gol di Elmas e la prestazione opaca dei rossoneri nei due di metà campo. L’altro gol annullato della settimana si è registrato a Bergamo, Gasperini si è arrabbiato moltissimo per questa decisione ma dietro questa polemica c’è dell’altro: ha bisogno di mascherare il secondo disastro casalingo consecutivo, dopo la sconfitta che è costata la Champions League. Il 4-1 che rimette in pista la Roma mostra l’atavica sofferenza dei bergamaschi ad affrontare squadre compatte e abili nelle ripartenze; dall’altra parte fa festa Mourinho che ritrova le certezze del suo calcio.

Nella parte medio-alta della classifica riprendono fiato Lazio e Juventus. I bianco-celesti battono il Genoa, grazie soprattutto a Luis Alberto che con due assist favolosi illumina la ridotta platea dell’Olimpico. Lo spagnolo non è al centro del progetto di Sarri, sembra sul mercato ma intanto regala ancora sprazzi di classe. Per i rosso-blu è notte fonda, così come per l’altra rosso-blu del campionato: il Bologna infatti perde contro la Juve, arriva alla terza sconfitta consecutiva e mostra di pagare a caro prezzo il calo dopo l’ottimo slancio iniziale e l’assenza di Marko Arnautovic. La Juve non è ancora quella dei giorni migliori ma intanto vince e si mantiene a galla. Entrambe si avvicinano alla Fiorentina che in casa pareggia contro il Sassuolo: chi ieri era al Franchi ha assistito al match più spettacolare dell’anno. Due squadre belle da vedere, dotate e ben disposte a giocare. I nero-verdi scappano nel primo tempo, con la coppia Frattesi-Scamacca. Nella ripresa i viola riprendono la gara, poi il rosso a Biraghi annulla la carica emotiva dei primi 70 minuti e le squadre si accontentano di un pari giusto.

Nella parte medio-bassa risale l’Udinese che firma un poker a Cagliari. Il 4-0 finale potrebbe rappresentare l’ultimo atto della gestione Mazzarri che, in 15 gare, non ha saputo risollevare una squadra che da troppo tempo si accredita di un valore che, eccezion fatta per alcuni interpreti, non ha. I friulani, con Cioffi, sembrano aver trovato quella serenità che avevano perso nell’ultimo mese della gestione Gotti. Si registra anche la risalita del Torino e dell’ex-Juric che sgambetta il Verona e lo sorpassa in classifica. Brutta partita da parte degli scaligeri, giocata per più di un’ora con l’uomo a causa del rosso diretto a Magnani.

Concludiamo con i due pareggi di giornata, entrambi per 1-1, tra squadre in corsa per la salvezza. Il primo è quello tra Spezia ed Empoli. È un punto che fa comodo a entrambe, che mantengono la posizione di classifica, e si segnala per una particolarità: il fatto che sono state realizzate due autoreti da giocatori che nella scorsa stagione giocavano a maglie invertite, quindi da due ex di turno. Il secondo è quello tra Sampdoria e Venezia: il risultato premia i lagunari, autori di un ottimo secondo tempo. La squadra blucerchiata, andata in vantaggio dopo pochi minuti con Gabbiadini, ha cercato di speculare sul match non riuscendoci. Volendo guardare più in là questa sfida mostra una nuova tendenza nel nostro calcio, dove gli autori di un gioco più conservativo non vanno lontano mentre l’audacia alla lunga paga. Al momento il campionato del Venezia lo dimostra.

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