Ho delimitato i miei pensieri all’interno di un cuore sbattuto. L’ho fatto domenica scorsa, al termine della sfida al Castellani e con le lacrime di Perotti finite diritto nei miei occhi. Li ho rinchiusi i pensieri, deciso a non farli apparire a nessuno. Già perchè nessuno – se non i fratelli di gradinata – può comprendere cosa stiamo vivendo in queste ore. Abbiamo annullato prime comunioni e battesimi, rinviato analisi cliniche e interventi chirurgici, sospeso ogni incontro di lavoro o di famiglia, annullato senza preavviso qualsiasi tipo di conviviale fissato da tempo. A noi non può importare nulla se non quello che domenica sera accadrà in via Clark. Lì c’è uno stadio, l’Arechi, al cui interno 11 gladiatori scenderanno in campo per giocarsi un posto in Paradiso. Lo faranno sorretti da una città intera che è già in cammino da giorni. Li puoi vedere da lontano i tifosi granata, siamo riconoscibili ad occhio nudo. Ci puoi ritrovare seduti al tavolino di un bar con lo sguardo perso nel vuoto e nell’ennesima Peroni gelata. Puoi incrociarci mentre siamo al volante e non ci accorgiamo che intanto il semaforo è verde ed abbiamo creato alle spalle una coda tipo esodo estivo. Puoi osservarci mentre camminiamo e dialoghiamo con persone che esistono solo nel nostro immaginario, discutendo di quote, numeri, arbitri e biglietti da fare. L’ansia e la tensione sono ai massimi livelli per quello che è e sarà l’appuntamento con la Storia. Noi ci saremo, lo so bene, ma facciamolo da salernitani: cantando fino al 100′, imprecando contro il destino e applaudendo ad ogni respiro in campo di quelle magliette granata che sono la nostra ossessione quotidiana. Facciamolo per Salerno e per quei ragazzi del treno, lo meritano. Facciamolo per questa società che merita tutto il nostro rispetto. Facciamolo per Walter Sabatini, eccezione assoluta in un mondo impastato di omertà e pressapochismo. Facciamolo per Davide Nicola che accompagneremo a piedi a Roma molto volentieri. Facciamolo per Danilo Iervolino e le sue idee rivoluzionarie che infiammano tutti. Facciamolo per noi. Perchè se siamo arrivati a questo punto è giusto crederci oltre il fischio finale. Siamo salernitani, facciamolo ancora!

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