C’è un soldato. Uno di quelli che hanno cuore d’acciaio e parole taglienti. Uno che non si scoraggia mai. Uno che va avanti nel fango e nella polvere. Uno che si ferma, si gira indietro e aiuta i compagni rimasti in difficoltà. Uno che tiene la linea. Oltre ogni logica. Oltre ogni speranza. C’è un soldato che sta difendendo un “pezzo” di storia, di passione e identità, con i denti, prendendo a morsi l’avversario. C’è un soldato che dentro nasconde Peter Pan e che si rifugia in un’isola inesistente agli occhi dei miopi, ma che esiste nel cuore di chi lotta e non s’arrende mai. C’è un soldato sotto mentite spoglie: indossa una tuta ed un giubbino. Sul petto ha ricamato un cavalluccio marino. Nelle mani afferra sudore e sogni, stringendoli forte e non li lascia mai andar via. C’è un soldato che “comanda” un plotone di disperati, un manipolo di irriducibili sognatori, una squadra di calcio impastata con l’orgoglio di una città intera. Quel soldato ha un nome: Davide. E di Golia – lui – nella vita ne ha affrontati tanti. Tutti allo stesso modo, graffiandoli alle caviglie e ruggendo come un leone ferito. Il suo nome è Davide Nicola e a Salerno è già leggenda. Perchè ha saputo spazzar via paure e incubi, occhi lucidi e fegati spappolati da decenni di incuria, di interessi personali, di speculazioni d’ogni sorta, di spocchia e cafoneria, di malcostume e abbandono. Perchè tiene a galla il sogno di un popolo intero. Perchè quando è arrivato in città non ha promesso nulla, ma ha giurato amore a questa terra ed a questa gente, insieme ai suoi “commilitoni”. Lui è Davide Nicola, il coraggio che diventa carne. Se esistesse la macchina del tempo e potessimo tornare al 1919, i fondatori della Salernitana avrebbero sicuramente potuto ispirarsi a lui per quel “macte animo” che Davide Nicola oggi sembra aver cucito sul cuore. Lui – Davide Nicola – è Salerno, è la Salernitana. Quì ed ora. A 14 gradini dall’inferno. Tanto noi – al diavolo – l’anima non la venderemo mai. La regaliamo!!!

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