“Ho avuto la possibilità di assistere dal vivo ad alcune partite della Salernitana, la cosa che balza all’occhio immediatamente è la scarsa partecipazione collettiva alla fase offensiva. In area ci sono massimo due calciatori quando l’esterno sta per crossare o il trequartista avanza palla al piede. Ora capiremo se era un problema di allenatore o se si tratta di un limite strutturale dell’organico. Ciò detto, faccio un discorso generale: a me il calcio di oggi non piace, è troppo diverso da quello dei nostri tempi. Per me il centravanti deve segnare 15-20 gol, altrimenti la squadra non fa punti. Invece si chiede una partecipazione alla fase di non possesso che ti porta a stare lontano dalla porta avversaria. A che serve?”. Queste le parole dell’ex attaccante della Salernitana Giovanni Pisano intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Il Pallone di Tutti” in onda ogni mattina a Radio Bussola.

A Pisano si chiede se le continue stoccate di Sousa in conferenza possano aver inciso sull’umore della squadra e, di conseguenza, sulle prestazioni e sui risultati: “Ho ascoltato tante analisi in merito e posso anche essere d’accordo. Tuttavia a me non piace concedere alibi e credo che andrebbero responsabilizzati i calciatori. A livello mentale è subentrato uno sconforto che portava la Salernitana a non reagire mai, contrariamente alla passata stagione in cui si percepiva la voglia di fare risultato a tutti i costi e di rimontare se andavi in svantaggio.

Da fuori è difficile farsi una idea precisa perchè non vivo lo spogliatoio, ma a mio avviso manca un punto di riferimento e un leader che possa essere un trascinatore dentro e fuori il rettangolo verde. Sono quelle figure che fanno la differenza. E’ vero, una squadra percepisce tutto e ci può stare il discorso dell’insofferenza del precedente allenatore. Purtroppo quest’anno si sono create tante situazioni negative sin dai primi giorni di lavoro. Ora c’è stato il cambio di guida tecnica e non ci sono scuse: la società ha fatto investimenti e il pubblico è sempre stato al fianco dei granata, l’obbligo è quello di uscire dal campo con la maglia sudata”.

Pisano chiosa così: “Ai miei tempi c’era un gruppo unito, guidato da un capitano ma composto da tanta gente rappresentativa che sapeva toccare le corde giuste. E’ sempre lo spogliatoio a scegliere il suo punto di riferimento. All’epoca c’eravamo io, Tudisco, tanti altri che incarnavamo i valori del pubblico salernitano. Non a caso oggi veniamo ricordati con affetto anche da gente che magari non ci ha nemmeno visto giocare e che non era nemmeno nata. La Salernitana ha l’obbligo di battere il Cagliari, ma soprattutto di rappresentare al meglio una grande tifoseria come quella granata. In bocca al lupo a mister Inzaghi”.

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