Ora basta! Bisogna dirla tutta, senza peli sulla lingua. Ciò che è accaduto ieri pomeriggio ha pochi precedenti nella storia del calcio italiano. Ovviamente non parliamo dell’esonero di un allenatore – circostanza cui siamo abituati come elemento fondativo di uno sport ormai sempre più prono ai conti correnti ed agli incassi da sponsor – ma del metodo col quale si è deciso di “buttare” via Fabrizio Castori. Premesso che l’ormai ex tecnico della Salernitana non è mai stato capace di abbagliare positivamente la tifoseria salernitana per il suo “non-gioco” all’italiana – anche durante il vittorioso campionato di serie B dello scorso anno – e che il suo passato da professionista ha visto anche numerose scivolate (nessuno può dimenticare il caso Strada), oggi nessun tifoso della Salernitana può esimersi dall’esprimere la propria solidarietà umana all’allenatore marchigiano, prendendo le distanze da una nota stampa che ha dell’incredibile.
Mai una società aveva esonerato il proprio allenatore con un comunicato stampa pieno di livore e di finto attaccamento alla Salernitana, all’identità granata ed alla sua dignità sportiva. In genere bastano poche righe per chiudere un capitolo e voltare pagina, magari usando anche parole di circostanza. Oggi invece abbiamo una società “temporanea” che ritiene di difendere la Salernitana facendo ricadere le colpe di una rosa qualitativamente e quantitativamente non idonea per un campionato di serie A sul tecnico. Tecnico che – insieme ai calciatori – ha di certo le sue responsabilità, ma che finiscono ad un certo punto. Oltre ci sono quelle dell’attuale dirigenza ed in particolare del diesse Fabiani, artefice della campagna acquisti (?) della Salernitana. E forse anche di qualcun’altro? Chissà. Cercare il capro espiatorio è mestiere italico. Da sempre. Ma non avendo l’anello al naso, non possiamo non denunciare una gestione mediatica dell’esonero grossolana e decisamente sgradevole dal punto di vista delle modalità.
Arriva a Salerno Stefano Colantuono, protagonista 3 anni fa di un altro casus belli. Ma quella è un’altra storia. La speranza è ovviamente che possa fare bene e far uscire la squadra granata dalle secche della classifica. Ma ciò non cancellerà la cacciata di Castori e la sua “lapidazione” mediatica. Ecco perchè oggi più di ieri è giusto esprimere solidarietà al trainer marchigiano, invitandolo a raccontare la sua verità a microfoni accesi. Noi siamo a sua disposizione.