La memoria. Come sempre. Per sempre. Il tempo che passa, quando si parla di una squadra di calcio, è solo un valore aggiunto, un peso specifico che si aggiunge a quello della passione, innata nel tifoso. Il tempo e la narrazione di quanto è stato sono infatti orgoglio e identità di un popolo che si riconosce nei colori della propria maglietta. Ed è proprio quello che accade a Salerno ed alla Unione Sportiva Salernitana. Dal 1919 ad oggi siamo tutti chiamati ad un onere comune: quello di tramandare la memoria, parola pesante da pronunciare se non la si possiede davvero nell’animo.

Salernitana 194748 serieA

Le offese ed il rispetto da guadagnare

Non ci nascondiamo. Questo quotidiano sportivo non ha nessun interesse se non quello di far bene il proprio lavoro, quello di informare al meglio il tifoso della Salernitana. E per arrivare a realizzare la mission del progetto editoriale occorre necessariamente partire da un presupposto imprescindibile: tolleranza zero per chi offende e non rispetta la storia della maglia granata. Non si tratta, chiariamoci, di una guerra preventiva nei confronti di questo o di quel dirigente, tifoso, calciatore o chicchesia. Ma di una semplice considerazione di fondo. La Salernitana si ama soprattutto quando si rende onore alla sua storia, seppur costellata di amarezze e insuccessi, di polvere e gloria, di coppe e affanni, ma pur sempre storia. Ecco perchè il rispetto, con cui tanti si sciacquano la bocca, va guadagnato. Guadagnato sul campo e dietro la scrivania. Senza se e senza ma.

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Onorare la maglia e la gente di questa città

SalernitanaLive, quotidiano sportivo indipendente, nasce dunque non solo per informare la tifoseria granata e gli appassionati in genere sulle vicende dell’ippocampo granata, ma anche per marcare una linea netta di confronto e dialogo, superata la quale il contraddittorio non può esistere. Il torneo cadetto 2019-2020 è iniziato decisamente bene per la squadra allenata da Ventura, nonostante le chiare mancanze nella composizione della rosa (all’appello purtroppo non sono presenti un bomber di razza da 15 gol a stagione, un centrocampista di impostazione che detti i tempi del pressing e delle ripartenze ed anche un difensore centrale leader), la gente è tornata allo stadio seppur nei limiti di una tendenza negativa che abbraccia tutto il calcio nazionale. C’è fiducia, c’è sintonia. Ma si tratta di un patrimonio che si può reggere e trasmettere per il futuro solo se ci sarà da tutte le parti il rispetto. Quella maglia va onorata sempre. E la gente di questa città ne ha fatto un comandamento. Guai a chi lo infrange.

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