L’allenatore della Salernitana Paulo Sousa è intervenuto in conferenza stampa dopo il match pareggiato 2-2 contro il Bologna: 

2-2 risultato giusto?
“Devo fare i complimenti a Thiago Motta perchè sta portando idee nuove nel calcio italiano, grazie a lui anche noi allenatori possiamo crescere. Pressano di continuo, hanno buona mobilità e sanno occupare gli spazi in profondità e in ampiezza. I centrocampisti ci hanno messo in difficoltà, soprattutto nel primo tempo ci sono state delle fasi in cui abbiamo sofferto. Con l’entrata di Piatek e Vilhena c’è stata maggiore intensità, voglio fare i complimenti a tutti i subentrati e a chi ha festeggiato dopo i due gol pur essendo rimasto in panchina. E’ quel tipo di mentalità che piace a me e che mi fa capire che siamo sulla strada giusta. Guardando anche le occasioni che abbiamo costruito possiamo dire che nel secondo tempo siamo stati particolarmente pericolosi, ho visto ottime combinazioni a ridosso dell’area di rigore avversario e non fai 14 tiri al Bologna per caso. Vorrei ricordare che hanno conquistato risultati importanti contro le prime della classe. Stiamo camminando insieme, c’è rammarico perchè avremmo potuto vincere. Resta la prestazione positiva”.

Quanto ha pesato sulle gambe la partita di lunedì scorso?
“Abbiamo avuto due giorni in meno del Bologna per preparare questa partita. Come ho detto ieri in conferenza stampa eravamo reduci da settimane ad alta intensità e ci può stare un leggero calo atletico. La mole di lavoro è stata enorme, c’era davvero tanto da fare. Oggi ci è capitato uno degli avversari peggiori che potessimo incontrare, ma la Salernitana ha lavorato benissimo. Il Bologna ha fatto di tutto per vincere, a noi spetta raccogliere il positivo e capire che dobbiamo essere maggiormente padroni della partita nell’arco dei 90 minuti. Con le qualità che abbiamo in avanti sono convinto che segneremo ancora più gol, voglio che la Salernitana alzi ulteriormente il suo baricentro”.

Quanto c’è di Paulo Sousa in una Salernitana che conquista il quarto risultato utile di fila?
“L’allenatore è sempre responsabile, perchè sono io a trasmettere idee e concetti. Ma i ragazzi sono stati bravi a mettersi a mia disposizione, capendo che il noi viene prima dell’io. Stiamo arrivando ad una intesa importante, anche con una tifoseria straordinaria che ci ha dato una grossa mano. La loro energia ci ha permesso di cercare la vittoria fino alla fine”.

Come mai si soffre sulle palle inattive?
“Nella mia carriera è la prima volta che schiero la difesa in questo modo sulle palle inattive. Abbiamo due settimane di tempo per mettere a posto le cose, i nostri avversari ci hanno beffato sull’anticipo e dobbiamo lavorare sotto questo punto di vista”.

Andate alla sosta più sereni a prescindere da ciò che farà il Verona domani?
“Io penso alla salvezza, il nostro grande obiettivo è questo. Le mie idee di calcio sono chiare, io voglio che i calciatori scendano in campo per vincere. In casa e in trasferta. Solo così possiamo essere competitivi in A, in qualunque stadio e contro qualsiasi avversario. Stiamo lavorando in questa direzione dal primo giorno”.

Motta si è lamentato molto dell’arbitraggio…
“Dopo le partite non voglio fare polemica con gli arbitri, l’allenatore è sempre una persona super passionale. Io devo spingere al massimo per il bene della mia squadra, io devo trascinare i ragazzi alla vittoria. Abbiamo il VAR, si deve sbagliare il meno possibile e solo così il lavoro della classe arbitrale sarà credibile. Io penso a parlare di calcio”.

Quanto è distante questa Salernitana dalla sua idea di calcio e quanto la situazione di classifica incide sulle prestazioni e sul lavoro a medio-lungo termine?
“Parte delle mie idee sono condizionate. Io sono subentrato e devo pensare ai risultati. Ma se giochi bene ottieni risultati. I calciatori avevano bisogno di fiducia. Ho cercato di fare le cose nella maniera più semplice possibile. Vedere che Daniliuc sbagliava il primo passaggio però poi si caricava per indovinare il secondo mi fa capire che i ragazzi stanno capendo cosa voglio da loro. Abbiamo la capacità per essere più padroni delle partite, ma c’è la necessità di abbinare l’obbligo del risultato a concetti che fanno la differenza se vogliamo arrivare al traguardo”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui