Siamo ormai al decimo giorno di quarantena per tutta l’Italia. Davanti a noi, al netto delle mille e più tesi e disamine scientifiche, abbiamo ancora almeno uno se non due mesi di trincea. Ce ne dobbiamo fare subito una ragione, evitando di finire in paranoia. Si tratta di rendersi conto tutti insieme che siamo in guerra e come ogni fronte, c’è una prima linea, dove i fanti buttano il sangue nelle trincee, immersi nel fango come i ragazzi del ’99 durante il primo conflitto mondiale. Noi salernitani prima ci abituiamo all’idea e meglio è. La guerra è cruda e dura e dobbiamo combattere tutti dalla stessa parte, restando fermi nelle nostre trincee, che almeno hanno i contorni delle nostre case insieme ai nostri cari. C’è chi invece è costretto a stare in prima linea negli ospedali, come i medici e gli infermieri, che stanno donando la propria incolumità fisica contro il male invisibile che gira nelle nostre strade. Restiamo tutti a casa e rispettiamo sempre le regole che ci hanno consigliato le autorità, solo così potremo uscirne vittoriosi. Qualcuno potrà lamentarsi che ci hanno tolto praticamente tutto, ogni libertà individuale. Ed invece non è così, una libertà non ce la toglieranno mai: quella di sognare. Ognuno a modo suo lo faccia questo esercizio intimo. Ognuno si aggrappi ai propri sogni e desideri per potersi convincere che tutto andrà bene e che torneremo presto ad una vita normale. Dobbiamo farlo, per chi lotta in prima linea contro il virus, per chi è ammalato e sta morendo senza nemmeno avere la possibilità che un suo congiunto gli possa tenere la mano, per chi è fragile, per i nostri genitori e nonni, per i nostri figli, per tutti noi. Facciamolo e torneremo a cantare e ad abbracciarci. Facciamolo, se possibile, col sorriso stampato in faccia. E’ difficile ma andiamo avanti. Macte Animo Salerno!!!

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