Di Giuseppe Barbato

Fiorillo 6,5: l’esordio in Serie A è traumatico perché cinque gol sono tanti ma in nessuno dei casi ha responsabilità ed è attento quando viene chiamato in causa.

Delli Carri 5: in fase difensiva subisce come tutti gli altri, non ha i mezzi per reggere gli avversari ma dimostra tenacia e le uniche sortite offensive sulle fasce nascono da lui.

Gyomber 4,5: viene spostato sul centro-destra, lì dov’era stato posizionato a inizio stagione, per tamponare la spinta dell’Inter a sinistra e accompagnare la fase d’impostazione. Non gli riesce quasi nulla. (Zortea s.v. nove minuti giusto per la cronaca).

Bogdan 4: semplicemente inesistente, un fantasma. Di positivo si ricorda solo l’intervento in recupero su Dzeko, frutto anche dell’indolenza del centravanti bosniaco. Troppo poco per dargli una valutazione dignitosa.

Gagliolo 3,5: in fase d’impostazione dei tre è l’unico che ha una minima idea di cosa fare, gioca in avanti qualche pallone e si fa cercare dai compagni. Partecipa al disastro difensivo, con alcune responsabilità dirette che ne abbassano il giudizio: si perde Perisic sul primo gol e dal suo lato fanno quello che vogliono.

Ranieri s.v.: cancellato dal campo, finché Colantuono lo ha lasciato dentro. Perfino da un mediocre Dumfries e da un Barella in versione “oggi non ho voglia”. Avrebbe il compito più facile, quantomeno sulla carta perché l’olandese non è irreprensibile, e non lo svolge. C’è un dato che dice tutto: in 71° ha fatto QUATTRO PASSAGGI! (Jaroszynski s.v. la partita era già finita quand’è entrato in campo).

Obi 5,5: prestazione determinata la sua, favorito anche dalla pessima partita di Barella. In attacco si propone e ha sui piedi le uniche occasioni granata del primo tempo, Handanovic gli nega il gol e poteva essere quello dell’ex, peccato.

Kastanos 4: Colantuono, per la seconda volta in una settimana, lo ripropone regista. Non è il suo compito e si vede. Avulso dal gioco, incapace di fare filtro o di portare un minimo pressing ai centrali nerazzurri. Il cambio è obbligato. (Schiavone 5: anche lui ha poco da dire, quantomeno cerca di essere ordinato).

Lassana Coulibaly 5: tocca tanti palloni, tocca troppi palloni rispetto al compito che deve avere. Prova a vestire anche i panni del regista, quelli che non gli appartengono. Nel secondo tempo ha un paio di spunti, gli ultimi rimasti perché a quel punto del match perfino Ribery ha mollato.

Ribery 5: un paio di giocate d’alta classe, un paio di spunti pericolosi, un paio di lanci buoni. Nella ripresa smette di giocare dopo un’azione in cui cerca di attirare i difensori nerazzurri ma finisce per perdere palla ingenuamente. L’immagine della sua esperienza a Salerno si vede nel primo tempo: arriva fino al limite dell’area per recuperare palla, supera di slancio due avversari e serve Simy che si incarta da solo e la perde. In questa desolazione pure il migliore abdicherebbe. (Gondo 4: un colpo di testa debolissimo e due tuffi al minimo contatto. Riesce a deludere pure subentrando in un match senza storia).

Simy s.v.: gioca un’ora ma nessuno se ne accorge. Si possono dire tante cose ma la fortuna uno deve anche crearsela e, in questo momento, il nigeriano non la cerca. Con questa indolenza finisce per volersi male da solo e attirarsi le critiche di una tifoseria che, in altre condizioni, lo aspetterebbe e gli darebbe comunque fiducia. (Djuric 4: quel colpo di testa sbagliato da pochi passi grida vendetta).

Colantuono 4: ha molti alibi e forse sarebbe giusto dargli un s.v. Tuttavia c’è un aspetto tattico che gli va contestato: la scelta di incaponirsi con Kastanos regista, dopo il disastro di Firenze. Questa scelta, scellerata, merita un voto basso.

Inter: Handanovic 6, D’Ambrosio 6,5, De Vrij 6,5, Bastoni 6 (Dimarco 6), Dumfries 7,5, Barella 5 (Vidal 7), Brozovic 8 (Gagliardini 6,5), Calhanoglu 9, Perisic 7 (Kolarov s.v.), Dzeko 6, Sanchez 7 (Lautaro 6,5).

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