Federico Bonazzoli è uno dei calciatori che ha maggiormente deluso in questa parte di stagione. Tornato quasi a furor di popolo dopo una lunga telenovela estiva su precisa richiesta del presidente Iervolino, il “pistolero” ha segnato un gol e servito un assist. Numeri irrisori rispetto ad un investimento complessivo di quasi 10 milioni di euro tra costo del cartellino e stipendio da corrispondere in quattro stagioni. Che sia un calciatore umorale è stato detto un po’ da tutti i tecnici che hanno avuto la possibilità di allenarlo. “Che abbia buone doti tecniche non si discute, ma se a 25 anni stiamo ancora a chiederci perchè non sia definitivamente esploso è evidente ci sia un problema” disse Fabrizio Castori alla vigilia della trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo, mentre Sabatini e Colantuono lo esclusero dall’elenco dei convocati in occasione della partita quasi decisiva contro lo Spezia preferendogli un Mousset acerbo e appena arrivato. Il suo finale di stagione, tuttavia, fu esaltante. Gol, anche spettacolari, giocate da campione, qualche assist prezioso e un rapporto con la piazza sfociato nella bella iniziativa delle brioche il 23 maggio per festeggiare una incredibile salvezza. Con tanto di lettera commovente sui social e di lacrime sincere sotto quella curva che fu la sua forza e che diede la carica necessaria per fare la differenza. Fu l’ex presidente Aliberti, tuttavia, a lanciare un messaggio alla società e a tutto l’ambiente: “Quest’anno si è creata l’alchimia giusta, una sorta di magia. Tutti volevano entrare nella storia, conquistare la salvezza, sentirsi parte di una impresa di cui si parlerà per tanto tempo. Bisognerà vedere, però, se in un contesto “normale” sapranno garantire il medesimo rendimento”.

Non a caso, a luglio, il direttore sportivo Morgan De Sanctis palesò una certa perplessità “perchè serve  a poco lanciare messaggi d’amore ai tifosi se poi, nel dietro le quinte di una trattativa, si agisce in modo differente”. Proprio quando era virtualmente chiuso l’affare Maupay, la proprietà decise di fare di testa propria. Delegittimando, di fatto, il massimo dirigente agli occhi del calciatore stesso e dei procuratori con cui ci fu un botta e risposta a distanza. Errori di inesperienza. Ad oggi Bonazzoli è passato da uomo salvezza a oggetto misterioso, lui che ha inciso nelle primissime giornate di campionato prima di una costante e preoccupante involuzione che gli è costata pure qualche fischio in occasione dell’ultima gara interna con la Cremonese.  C’è chi dice pesi l’assenza di Djuric, chi che abbia pagato l’arrivo di Piatek. Alibi che non reggono, a certi livelli. E ieri, nel summit tra proprietà, dirigenza e allenatore si è parlato anche della sua posizione. In caso di offerta concreta non è da escludere un clamoroso addio anticipato.

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