Gente di mare. Niente più, niente meno. Salernitani da sempre ancorati alle proprie radici marinaresche. Radici che sono state fondamentali quando c’era da difendere la propria terra dagli assalti nemici, radici che sono fondamentali per non perdere il contatto con la realtà. La Champions League – per ora – la lasciamo ai “doppiofedisti”, agli allenatori da divano e paytv, ai criticoni da tastiera. Noi siamo la Salernitana e in questa stagione l’unico obiettivo – il nostro Scudetto – da centrare resta la salvezza. Piaccia o non piaccia, questa è la realtà.

La sconfitta alla Scala del calcio contro una delle big del calcio italiano è stata accolta quasi con supponenza, con la classica puzza sotto al naso per tanti commentatori dell’ultima ora, con la Salernitana rea di non aver espugnato il Meazza a suon di goleada. E’ evidente che parliamo due lingue diverse. Ma è meglio chiarire e chiarirci. Questa squadra, questo allenatore e tutta la società sono chiamati a bissare l’impresa epica dello scorso anno. Magari con qualche giornata di anticipo se fosse possibile, giusto per evitare ulteriori ricoveri alla Torre Cardiologica del Ruggi. Ma tant’è. Altro che sogni di gloria. La nostra gloria la dobbiamo costruire con il tempo, la fatica, il sudore e tanta programmazione. Il presidente Iervolino e tutta la dirigenza granata sono da 10 mesi in questa città. Lasciamo che possano seminare e raccogliere i frutti, che saranno sicuramente dolci per tutti.

Per il momento torniamo tutti con i piedi ben saldi a terra e sosteniamo la squadra, come sempre abbiamo fatto e dimostrato su ogni campo d’Italia e in ogni categoria. E’ proprio quando c’è qualcosa che non va per il verso giusto che occorre fari sentire di più, è nella tempesta che deve venire fuori il marinaio in ognuno di noi. Lo si faccia per Salerno.

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