Questa mattina presso la sala convegni della Fondazione Menna si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’associazione “Macte Animo 1919”. L’associazione di promozione sociale è stata costituita lo scorso 29 novembre e si pone l’obiettivo di recuperare e valorizzare la memoria storica dell’US Salernitana, oltre a tramandare ai giovani i valori dello sport attraverso attività socio-culturali. La denominazione riprende il motto sociale della Salernitana riprodotto sul primo statuto risalente al 1919, la locuzione latina “macte animo” traducibile con “coraggio”. L’associazione “Macte Animo 1919” è presieduta dal nostro direttore responsabile, Umberto Adinolfi, ed è composta dai soci Francesco Caolo, Nicola Ciancio, Dario Cioffi, Mario De Fazio, Piermarco Fiore, Matteo Gallo, Stefano Masucci, Felice Naddeo, Giuseppe Nasti, Carlo Noviello e Filiberto Pasca.

Alla conferenza stampa hanno partecipato l’assessore alle politiche sociali Paola De Roberto, il vice presidente del Centro Coordinamento Salernitana Clubs Massimo Falci, l’ex assessore allo sport Angelo Caramanno, il presidente del “Villaggio di Esteban” Carlo Noviello ed il consigliere della Scabec Aniello Salzano. Presenti anche i ragazzi del Liceo Severi ad indirizzo sportivo, oltre agli atleti della “Salernitana for Special”, squadra che partecipa al campionato di calcio paralimpico della FIGC. Non è mancato il saluto da parte dell’addetto stampa dell’US Salernitana, Gianluca Lambiase. Proprio la delicata situazione societaria che avvolge il club granata è stato argomento di discussione, invitando poi le istituzioni cittadine ad intervenire per risolvere la questione. Nel corso della conferenza stampa sono state illustrate le prime iniziative dell’associazione, come il museo, digitale e fisico, dedicato alla storia della Salernitana. Un museo che si impegna a raccogliere e catalogare documenti, foto e cimeli vari relativi alla storia della Salernitana, in modo da condividerli e tramandarli all’intera comunità di Salerno. Un altro progetto è il recupero della storia di Geza Kertesz, allenatore ungherese ed ebreo della Salernitana ucciso dalle SS naziste nel 1945 a Budapest. Kertesz, dopo l’esperienza di allenatore in Italia, era tornato in patria per salvare dalla deportazione centinaia di concittadini di origine ebraica, ripercorrendo le gesta dell’italiano Giorgio Perlasca.

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