La tifoseria organizzata invoca iniziative per la gara col Cagliari. Il buonsenso imporrebbe la presa di coscienza che, dopo aver incassato tanto nelle settimane passate, sarebbe necessaria una operazione simpatia utile a riportare serenità nell’ambiente e a garantire una spinta importante alla squadra. Per ora niente da fare. “Lo zoccolo duro è quello, 15-16mila persone. Devono pensare a riempire lo stadio, prima ancora che attendere la riapertura eventuale della curva” disse Fimmanò due settimane fa alla nostra redazione, parole che hanno scatenato il dibattito e che sono state accompagnate da commenti non certamente positivi. E proprio alcuni collaboratori di Iervolino hanno mostrato un certo scetticismo circa la possibilità di indire iniziative utili a gremire l’Arechi. Vista l’importanza della posta in palio è francamente incomprensibile.

Sulle varie pagine facebook dedicate alla Salernitana, tanti padri di famiglia – anche con abbonamento in tasca – confermano che è molto difficile portare i figli allo stadio. Con una curva Sud sold out in pochi minuti, si parte come base minima dai 35 euro dei distinti. Ed è troppo caro, soprattutto in proporzione allo “spettacolo” offerto dalla squadra e al mercato al risparmio condotto in estate. Se non ora, quando? Verrebbe da chiedersi. Quale occasione migliore per riportare le famiglie allo stadio, per lanciare un segnale, per far capire alla gente che l’apporto del dodicesimo uomo che spesso ha fatto la differenza conta più del botteghino? Ok gli under14 gratis nei distinti (con obbligo di accompagnatore a prezzo intero), ma non basta. E siamo certi che nessuno degli 11mila abbonati si lamenterebbe se vedesse un Arechi gremito e se avesse, per esempio, la possibilità di portare un amico o un abbonamento a costo ridotto. Società, è tempo di far valere la promessa fatta due anni fa.

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