Per la Salernitana è già tempo di giocare la terza amichevole precampionato. Dopo Jenbach e Schalke 04, è il turno dell’Hoffenheim, compagine tedesca di Bundesliga. Il match è in programma oggi pomeriggio alle 15 presso lo Sportstadion Langau di Kitzbühel, casa dell’FC Eurotours Kitzbühel società militante nel terzo livello austriaco. Kitzbühel è un piccolo centro di circa 8.000 abitanti famoso soprattutto per le sue piste da sci. Ogni anno ospita l’Hahnenkammrennen, uno dei trofei più importanti dello sci inserito nel circuito della Coppa del Mondo di sci alpino, sulle piste Ganslern e Streif, quest’ultima considerata la più bella e impegnativa al mondo. Nel periodo estivo, invece, Kitzbühel ospita l’Austrian Open di tennis.

Lo Sportstadion Langau di Kitzbühel (foto sito ufficiale FC Kitzbühel).

L’Hoffenheim ha una storia simile al nostro Sassuolo, in quanto si è affacciato ai piani alti del calcio tedesco soltanto negli anni Duemila, con la prima apparizione in 2.Bundesliga nel 2007-08 conquistando subito la promozione in Bundesliga, campionato che non ha mai più lasciato. Questo grazie agli investimenti di Dietmar Hopp, imprenditore locale co-fondatore della SAP SE, azienda produttrice di software.

La storia dell’Hoffenheim inizia il 1 luglio 1899, fondato come club di ginnastica e atletica (Turnverein). L’attività si ferma totalmente con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Alla ripresa nel 1919, la società attraversa un periodo di crisi dovuto anche all’iperinflazione causata dall’instabilità politica della Repubblica di Weimar. Nel frattempo, nel 1920, viene fondata una nuova società calcistica, l’FSV Hoffenheim, la quale si vede respingere la richiesta di fusione dalla società di ginnastica, TV Hoffenheim. Una seconda richiesta di fusione viene rifiutata ancora nel 1922. A partire dal 1926, la TV Hoffenheim apre diversi dipartimenti dedicati a vari sport, tranne il calcio. Nel 1929 la stessa società apre per la prima volta una sezione femminile, dando poi spazio anche all’handball. L’avvento del nazionalsocialismo ha uniformato tutti i club sportivi secondo i dettami di regime. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, la TV Hoffenheim e l’FSV Hoffenheim si fondono dando vita al TSG 1899 Hoffenheim, denominazione utilizzata ancora oggi. Il club viene iscritto nella C-Klasse del distretto di Sinsheim, il settimo e ultimo livello della piramide calcistica tedesca. L’Hoffenheim riesce a salire di livello sporadicamente, raggiungendo la A-Klasse (5° livello) di Sinsheim nel 1957-58, tra il 1961 e il 1965 e nel 1970-71. Con la riforma del calcio tedesco del 1974, la B-Klasse viene rinominata Kreisliga B. L’Hoffenheim vi rimane fino al 1982-83, quando conquista la promozione in Kreisliga A. Cinque anni dopo, nel 1987-88, gli azzurri vincono il campionato venendo promossi in Bezirksliga. Dopo appena una stagione, l’Hoffenheim è retrocesso di nuovo in Kreisliga A.

Dietmar Hopp.

Nel 1989 arriva la svolta storica del club. Il miliardario e co-fondatore della SAP SE, Dietmar Hopp, decide di investire nel TSG Hoffenheim, club con cui ha giocato da giovane. I risultati sul campo sono immediati. L’Hoffenheim compie un doppio salto in avanti vincendo la Kreisliga A nel 1991 e la Bezirksliga nel 1992, approdando in Landesliga, all’epoca il sesto livello del calcio tedesco. La scalata prosegue al termine della stagione 1995-96 grazie alla promozione in Verbandsliga. Nel 1998-99 la squadra chiude al 2° posto, qualificandosi per i playoff promozione. Allo spareggio, però, gli azzurri vengono sconfitti dall’SV Linx. La promozione è solo rimandata: nel 1999-00 l’Hoffenheim vince il campionato e sale in Oberliga, nel girone del Baden-Württemberg. A partire da quella stagione, l’Hoffenheim gioca nel nuovo stadio intitolato a Dietmar Hopp. Per l’esordio in Oberliga, l’Hoffenheim assume il giovane allenatore Hansi Flick, oggi CT della Nazionale tedesca e vincitore di Bundesliga, Champions League e Mondiale per Club sulla panchina del Bayern. Dopo un confronto con Sandhausen e Pforzheim, l’Hoffenheim vince il campionato ed è promosso in Regionalliga Süd, la terza serie dell’epoca.

Dopo aver centrato la salvezza, l’Hoffenheim si stabilizza in Regionalliga ponendo le basi per il salto in cadetteria. Tra il 2002 e il 2005 l’Hoffenheim vince quattro Baden Cup, qualificandosi per la DFB Pokal, la coppa di Germania. Da ricordare l’edizione 2003-04 di DFB Pokal, in cui l’Hoffenheim elimina il Bayer Leverkusen prima di essere sconfitta ai quarti di finale dal Lübeck. Per poter ambire alla promozione e stare al passo con i top club, l’Hoffenheim diventa professionista a partire dal 2004-05. Proprio nel 2005, Dietmar Hopp propone la fusione tra Hoffenheim, Astoria Walldorf e Sandhausen per formare l’FC Heidelberg 06 e unire le forze nella regione. Ad Heidelberg sarebbe sorto un nuovo stadio comune per puntare alla Bundesliga. Astoria e Sandhausen rifiutano la proposta e poco dopo anche il progetto stadio ad Heidelberg salta. L’idea del nuovo stadio viene accolta dalla città di Sinsheim di cui Hoffenheim è una frazione ed i lavori partono nel 2006. Durante la stagione 2006-07 viene assunto come allenatore Ralf Rangnick. Con lui l’Hoffenheim conquista la prima storica promozione in 2.Bundesliga. La crescita del piccolo club azzurro inizia ad essere vista con un occhio più critico rispetto alla simpatia che suscitava negli anni precedenti. La stampa definisce l’Hoffenheim un “club in provetta” a causa degli investimenti finanziari di Hopp. In effetti, l’Hoffenheim spende più di tutti gli altri club di cadetteria messi insieme. Tra le sue fila annovera calciatori come Carlos Eduardo, Chinedu Obasi, Venad Ibisevic e Demba Ba, tutti nel giro delle rispettive nazionali. Con giocatori di questo calibro, per l’Hoffenheim è un gioco da ragazzi ottenere la promozione in Bundesliga al primo tentativo nel 2007-08. Inoltre, viene raggiunge i quarti di finale di DFB Pokal, eliminato dal Borussia Dortmund.

La PreZero Arena di Sinsheim (foto sito ufficiale TSG Hoffenheim).

Nel 2008-09 l’Hoffenheim continua a sorprendere. Grazie alla vena realizzativa di Ibisevic, autore di 18 gol, gli azzurri si laureano campioni d’inverno della Bundesliga. Nella seconda parte di stagione, però, Ibisevic è assente per un infortunio al legamento crociato. L’Hoffenheim privato della principale fonte di gol, inizia a perdere terreno e chiude al 7° posto. A gennaio, intanto, viene inaugurato il nuovo stadio, la Rhein-Neckar-Arena di Sinsheim che dal 2019 prende il nome di PreZero Arena per motivi di sponsor. Con la promozione in Bundesliga, alcuni giocatori dell’Hoffenheim sono stati convocati nella nazionale tedesca da Joachim Löw. Tra questi Marvin Compper, Andreas Beck e Tobias Weis. Negli anni seguenti l’Hoffenheim si assesta a metà classifica, nonostante l’addio di Rangnick nel 2011. Ceduti diversi eroi della promozione e cambiati alcuni allenatori, l’Hoffenheim rischia la retrocessione nel 2012-13, salvandosi soltanto al playout contro il Kaiserslautern. Gli azzurri si riprendono anche grazie ai gol di Roberto Firmino, ceduto al Liverpool nel 2015. Per la stagione 2016-17 viene promosso alla guida della prima squadra l’allenatore delle giovanili, Julian Nagelsmann, tecnico di appena 29 anni. Le novità tattiche di Nagelsmann portano l’Hoffenheim al 4° posto e alla storica qualificazione in Champions League. L’avventura nella massima competizione continentale si interrompe subito al playoff contro il Liverpool. Male anche il girone di Europa League chiuso all’ultimo posto. In campionato, invece, la squadra si migliora salendo sul gradino più basso del podio qualificandosi per i gironi di Champions. Il gruppo non è semplice ed, infatti, l’Hoffenheim chiude ultimo dietro Manchester City, Lione e Shakhtar Donetsk. La Bundesliga viene chiusa al 9° posto e con l’addio di Nagelsmann, destinato al Red Bull Lipsia. Il 6° posto del 2019-20 vale una nuova qualificazione all’Europa League, nella quale si ferma ai sedicesimi contro il Molde.

L’Hoffenheim è reduce da un 9° posto nella scorsa Bundesliga quest’anno vorrà ritornare in Europa. Il tecnico Breitenreiter sul trio d’attacco Kramaric-Dabbur-Rutter. Da tenere d’occhio anche i centrocampisti Baumgartner e Samassekou e al terzino Raum. In porta c’è la certezza Oliver Baumann, convocato nella Germania lo scorso giugno.

L’Hoffenheim 2022-23 (foto sito ufficiale TSG Hoffenheim).

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