di Giuseppe Barbato (inviato a Torino)

L’altra cronaca di Torino-Salernitana è il racconto di due diverse sfumature di granata: vivo quello salernitano, spento quello torinista. Le squadre in campo hanno stati d’animo quasi opposti: la Salernitana deve conquistare la salvezza ed è viva, vivissima; il Torino, ormai tranquillo, ha staccato la spina da tempo. È un tema molto presente in casa Torino: c’è nelle parole di Juric, c’è nei commenti della stampa e anche il pubblico lo sente addosso.

Nonostante questi chiari di luna lo stadio offre una buona cornice di pubblico, in particolare nei distinti. Quei vuoti tanto temuti non si sono visti, eppure c’è un’aria strana. Lo percepisci guardando la Maratona che quasi mai si accende, un pochino dopo il gol di Sanabria e poco altro. Anche a fine partita domina una sensazione di fatalismo che da troppo tempo affligge il Toro di Cairo. Fa male tutto questo e provi una grande empatia: nel calcio si può vincere, si può perdere ma non c’è sconfitta peggiore dell’apatia.

Il settore ospiti e lo spicchio dei distinti gridano voglia di vivere e salvarsi. Il primo tempo esemplare della squadra si vede anche sugli spalti: un tifo compatto e costante. Nella ripresa è dagli spalti che sale la riscossa, nel momento peggiore della squadra: un crescendo che va oltre il 90°. A fine partita squadra e tifosi si sono reciprocamente applauditi, seppur a distanza. Ovazione a parte per Memo Ochoa che ha regalato i guanti a due giovani tifosi. Il settore gli tributa un ulteriore applauso, Memo è sempre più nel cuore di Salerno.

L’altra cronaca di Torino-Salernitana si conclude con due problemi da segnalare. Il primo riguarda le lunghissime code davanti al bar del settore ospiti, con solo cinque addetti per 1500 tifosi che hanno atteso troppi minuti sotto al sole. Il secondo succede all’uscita, con il deflusso dei tifosi che è stato bloccato per 40 minuti. Non c’è stato alcun problema di ordine pubblico che giustificasse tutto questo. Solo un ispettore della Questura si è distinto in positivo, cercando di calmare la situazione e venire incontro alle esigenze dei tifosi.

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