Questa mattina il tecnico della Salernitana, Ventura, ha incontrato i media nella conferenza stampa pre-Chievo tenutasi nella sala stampa dell’Arechi. Il tecnico genovese si è soffermato sulle motivazioni e sulla crescita dei suoi ragazzi, sul possibile turnover e su quale sistema tattico disporrà la squadra. Di seguito la trascrizione dell’intervista:
Sull’importanza della partita col Chievo:
“E’ importante per gli stessi motivi delle altre. Ormai ogni partita ha le stesse valenze nel senso che è importante per capire che cosa vogliamo, è importante per capire che tipo di approccio ci sarà, è importante per capire quello che siamo in grado di fare contro una squadra forte tecnicamente, forte fisicamente, forte anche tatticamente. E’ l’ennesima verifica importante che non cambia molto rispetto a quella di domenica prossima perchè le motivazioni dovranno essere le stesse anche se le squadre sono diverse con valori diversi, quindi oggi non c’è più una differenza di partita, oggi la squadra che incontri ha un valore relativo, ha molto più valore che cosa sei tu, che cosa vuoi fare tu. Abbiamo avuto degli esempi chiarissimi davanti: parlo di approcci, parliamo di Cittadella e La Spezia, parliamo di convinzioni e parliamo di Benevento o simili; vogliamo parlare di mentalità: al 90′ col Benevento abbiamo fatto 19 passaggi consecutivi e abbiamo messo Giannetti davanti al portiere, il secondo tempo col Trapani è esattamente l’opposto. E’ evidente che c’è ancora da lavorare, ma è altrettanto evidente che ci sono le possibilità per fare qualcosa di buono. Il problema di fondo è che ci deve essere anche l’abitudine, l’abitudine a stare sul pezzo, l’abitudine a volere, l’abitudine a prepararsi mentalmente e fisicamente, l’abitudine a tante cose”.
Sul bisogno di vincere per rimanere in scia al secondo posto:
“Almeno io non ho questa esigenza, devo essere sincero, lo ripeto per la milionesima volta, è presto per parlare di classifica, lascia il tempo che trova. Vinci due partite sei davanti, perdi due partite sei dietro. Sono solo parole, parole, parole, invece io credi ai fatti, al campo, alla preparazione di una partita, la determinazione con cui ci arrivi, alla serenità e alla rabbia con cui arrivi ad una partita che sono cose che sembrano astratte ma sono fondamentali per la crescita di una squadra”.
Sul ritorno a Verona:
“Rappresenta una partita difficile per noi, Verona non rappresenta nient’altro. Io, ripeto anche questo per la milionesima volta, quando sono andato a Verona sono andato per il rapporto che ho con Campedelli. E’ andata come è andata perchè non mi sentivo in grado di portare avanti un discorso, o almeno il mio discorso, e quindi è finita lì, ma la mia stima e il mio rispetto per Chievo e per Campedelli è totale e assoluto quindi non c’è nessun tipo di problema. Il problema grosso è il Chievo, che è una squadra che secondo me sta ottenendo meno di quello che [meriterebbe], perchè ho visto qualche partita del Chievo ed ha lasciato dei punti dominando la partita, quindi è evidente che è una partita estremamente delicata”.
Su possibili novità di formazione:
“L’ho detto la settimana scorsa, adesso andiamo incontro ad una serie di partite dovute a un calendario un po’ bizzarro in cui giochiamo dopo 4 giorni, dopo 3 giorni, dopo 5 giorni, quindi è evidente che ci saranno dei cambiamenti, nel senso che dobbiamo dare il tempo di recuperare ai giocatori. C’è qualcuno che è leggermente con la spia rossa, di quelli che hanno tirato e bisogna capire quando e come dargli il cambio, quindi se non è oggi è la prossima, se non è la prossima è quella successiva, ma lo attueremo [il turn over], quello sicuramente ai giocatori. Poi è chiaro che ci sono delle situazioni in cui diventa anche difficile ruotare perchè ci sono dei giocatori che magari hanno delle caratteristiche particolari, però è evidente che questo è un gruppo che sino ad oggi ha lavorato in simbiosi, nel senso che hanno lavorato tutti insieme e oggi credo che chiunque [sia in grado di giocare]. C’era l’esempio di Heurtaux e Curcio che chiaramente non avendo nelle gambe i 90 minuti, magari hanno difficoltà a fare 90 minuti, però il resto sono tutti giocatori in grado di giocare e giocheranno”.
Sulla mancata convocazione di Heurtaux:
“Ha avuto un fastidio ieri durante l’allenamento, è per precauzione. Non sappiamo neanche che cos’ha ancora, ha sentito un fastidio all’inguine mi sembra di aver capito e quindi per precauzione non è venuto”.
Sulle motivazioni degli ex Jaroszynski, Kiyine e Jallow:
“Di Jallow ripeto quello che ho detto la volta scorsa: Jallow attuale è un Jallow che sta lavorando per migliorarsi, cioè rimangono invariate le sue caratteristiche, ma oggi lui mastica un calcio a cui non era abituato. Gli faccio i complimenti perchè è vero che non ha giocato in quest’ultimo periodo perchè abbiamo sfruttato la fisicità e l’entusiasmo di Gondo, ma Jallow se non è oggi è domani. Jallow è assolutamente un giocatore su cui, se prima ci contavo, adesso ci conto molto di più”.
Sul cambio di modulo:
“In realtà l’ho fatto una volta sola [il cambio modulo]. Ho letto che abbiamo provato questo, ma lo dico: noi lo proviamo tutte le settimane un allenamento per essere pronti a cambiare in qualsiasi momento. Quindi di volta in volta, in base alle caratteristiche della squadra avversaria cerchiamo di metterci in campo, anche in base alle caratteristiche dei giocatori che abbiamo. Quindi se ci sarà l’opportunità lo faremo di volta in volta”.