di Giuseppe Barbato

Stanotte, all’esterno del Mary Rosy, la Curva Sud ha esposto uno striscione dal testo emblematico: “Vergognatevi tutti”. Non ci sono nomi, segno di non cercare un bersaglio preciso, ma un indirizzo chiaro. Ogni componente ha il suo pezzetto di responsabilità: che tutti se lo assumano.

La linea della curva sintetizza l’atteggiamento emerso già durante la partita. I 1000 aficionados, sparsi tra chi è partito da Salerno e i supporters dal nord Italia, si sono spenti col passare dei minuti insieme alla squadra. Per quanto resilienti il 5-1 del primo tempo è troppo pure per loro. Il gol di Højlund è stato il colpo di grazia per un tifo fino a quel momento sul pezzo e superiore agli avversari. Un lungo conciliabolo tra i gruppi ha portato ad ammainare striscioni e bandiere. Nel secondo tempo, oltre alle schermaglie verbali con i bergamaschi, numerosi cori. Tanta rabbia, invito a “cacciare le palle” e nessun bersaglio.

Sia a fine primo tempo sia a fine partita i giocatori vengono invitati ad andare sotto il settore ospiti. La squadra al completo, compreso Piątek, andrà solo a fine match. Fischi e insulti copiosi, con la squadra che osserva in silenzio e quasi sotto shock. Lo sguardo di Candreva, inebetito, è l’immagine emotiva del gruppo a cui il mondo è crollato addosso. Compresa l’unica certezza fino a quel momento: l’amore incondizionato del pubblico. Al momento sono escluse contestazioni né altre azioni, si attende lo sviluppo degli eventi e un segnale forte da parte della società.

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