Di Vincenzo Senatore
Misteri tutti italiani. Come si fa a penalizzare uno spettacolo per cui il pubblico paga, e anche tanto, senza un motivo? Fossimo nei tifosi che hanno pagato, quasi a peso d’oro, il biglietto per assistere a Salernitana-Lazio faremmo causa domani mattina a Figc e Lega di Serie A per chiedere il rimborso del titolo. Tanti parlano di vergogna ma qui siamo ormai al circo gestito da dilettanti. Non importa come e con chi ma lo spettacolo deve andare in scena. E il campionato, così, è palesemente falsato. Perché se a fine stagione la Lazio dovesse raggiungere un obiettivo per il rotto della cuffia e la Salernitana magari perdere il suo per 1 o 2 punti questa diventerebbe a tutti gli effetti una partita dello scandalo. Si parla tanto di sicurezza, e in alcuni casi di tenere chiuse le scuole, poi si consente di giocare una partita in condizioni di piena diffusione del contagio (già, perché gli ultimi positivi sono stati scoperti nell’immediatezza del match). Roba da inchieste penali a carico dei vertici di Federazione e Lega A. Certo, in altri Paesi e altri mondi la sportività avrebbe imposto a una delle contendenti, nella fattispecie la Lazio, di non giocare. Ma a queste latitudini sono discorsi da fantascienza. La prima di Danilo Iervolino, il presidente tifoso e dallo slang alla moda, è andata così. È un tipo in gamba, sveglio e intelligente. Assistendo alla pagliacciata di sabato almeno ha capito in che mondo è capitato.