Il Consiglio Federale della FIGC di oggi, dopo la segnalazione della Covisoc, ha deciso l’esclusione di sei club tra Serie B e Serie C. In cadetteria è stata bocciata la proposta di rateizzazione di alcuni debiti col Fisco da parte del ChievoVerona. La società clivense del presidente Campedelli rischia di scomparire dal calcio professionistico dopo 35 anni trascorsi nei primi tre campionati nazionali. Probabilmente il Chievo farà ricorso al Collegio di Garanzia del CONI. In caso di nuovo parere negativo, il Cosenza potrebbe essere riammesso in Serie B al posto dei veneti. I silani hanno già dichiarato di essere pronti a presentare i documenti necessari per l’iscrizione al campionato cadetto.
Le altre cinque società escluse dal Consiglio Federale sono tutte di Serie C: Carpi, Casertana, Novara, Paganese e Sambenedettese. Piazze importanti e storiche della terza serie che rischiano di dover ripartire dai dilettanti. Anche queste società proveranno ad evitare l’esclusione ricorrendo al Collegio di Garanzia del CONI.
Al termine del Consiglio Federale è intervenuto il presidente della FIGC, Gabriele Gravina sulle esclusioni e sulla riforma dei campionati: “I ricorsi non sono stati accolti e oggi sei club non hanno conseguito la licenza nazionale. Hanno due giorni per fare appello e c’è ancora una partita aperta per quanto riguarda eventuali valutazioni da parte del Collegio di Garanzia. Avevamo allontanato il rischio di perdere squadre iscritte e oggi perdiamo anche una squadra di B. Sono segnali allarmanti che richiamano comunque un intervento. I tempi sono gli stessi, la necessità di un’accelerazione deriva da una maggiore serenità e positività che abbiamo assimilato in questi 50 giorni di Europei. Non cambia il mio impatto psicologico in termini di convinzione nel dire che è indispensabile un percorso di riforma. Lo dicono i risultati di oggi”.