Linee guida Ue Fase 2 Coronavirus – Gradualità e coordinamento tra Stati
Gradualità e coordinamento tra gli Stati sono i due principi cardine della strategia elaborata dalla Commissione Ue per la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus, che porterà progressivamente all’uscita dal confinamento sociale e alla ripartenza dell’attività economica. L’avvio della Fase 2, secondo le linee guida Ue, dovrà tenere conto dei parametri epidemiologici che mostrino che la diffusione del virus è diminuita in misura significativa e si è stabilizzata per un periodo prolungato. Non solo. Il sistema sanitario dovrà avere una capacità sufficiente a fronteggiare nuove situazioni di emergenza e ad assicurare le cure e dovrà esserci una capacità di monitoraggio anche sui test per identificare e isolare i contagiati rapidamente come sul tracciamento. La Ue, pur non avendo competenze in materia di gestione dell’emergenza sanitaria (gestita direttamente dai singoli Stati), è impegnata ad evitare che si riproduca una situazione non coordinata nel continente simile a quanto accaduto all’inizio dell’epidemia di Covid-19.
Linee guida Ue Fase 2 Coronavirus – Le misure di accompagnamento
Impensabile per la Ue che si passi alla Fase 2 senza misure di accompagnamento. Queste dovranno essere già funzionanti prima dell’avvio della riapertura graduale delle attività. Ciò significa che occorrerà del tempo perché quei principi di base possano essere tradotti in realtà. Tra questi c’è lo sviluppo di un sistema di tracciamento dei contatti tra le persone attraverso strumenti digitali (le app) nel “pieno rispetto della privacy”. Von der Leyen ha detto che occorre muoversi “passo dopo passo” e che gli Stati dovrebbero notificare i loro programmi di graduale ripresa a Bruxelles in modo da ridurre i rischi sanitari in tutta l’area. Tra passo e passo va previsto un certo periodo di tempo per favorire l’assestamento della situazione e testare gli effetti delle prime misure prese. Le misure generali dovrebbero essere progressivamente sostituite da misure mirate. Ad esempio, si tratta di proteggere i gruppi più vulnerabili più a lungo; facilitare il ritorno graduale delle attività economiche necessarie; intensificare la pulizia e la disinfezione regolari degli ‘hub’ di trasporto, negozi e luoghi di lavoro; sostituire lo stato di emergenza generale con interventi governativi mirati.
I controlli alle frontiere interne dovrebbero essere revocati in modo coordinato. Le restrizioni ai viaggi e i controlli alle frontiere dovrebbero essere eliminati «quando la situazione epidemiologica delle regioni frontaliere convergerà in misura sufficiente». Invece, le frontiere esterne dovrebbero essere riaperte in una seconda fase tenendo conto della diffusione del virus al di fuori della Ue. Anche il riavvio dell’attività economica dovrà essere graduale: la Commissione si limita a indicare che esistono diversi modelli che possono essere seguiti (posti di lavoro adatti al telelavoro, importanza economica dell’attività, turni di lavoratori). Tuttavia, «l’intera popolazione non dovrebbe tornare al lavoro contemporaneamente». Quanto al movimento delle persone Bruxelles indica che le autorizzazioni devono essere progressive tenendo conto delle specificità delle diverse categorie di attività : scuole e università; attività commerciale (vendita al dettaglio) con possibile gradualità; misure progressive per l’attività sociale (ristoranti, caffè); riunioni di massa (concerti per esempio, che tutti ritengono dovranno aspettare un bel po’ prima di tornare alla ribalta).
Linee guida Ue Fase 2 Coronavirus – Von der Leyen: «L’Europa ha bisogno di un nuovo piano Marshall»
«L’Europa ha bisogno di un nuovo piano Marshall», ha spiegato von der Leyen, «Avremo bisogno di ingenti investimenti pubblici e privati, per ricostruire l’economia e creare nuovi posti di lavoro. La chiave di questo è un nuovo, potente bilancio pluriennale dell’Ue». “Il prossimo bilancio Ue», ha sottolineato la presidente della Commissione europea, «dovrà distinguersi dagli altri, perché dovrà dare la risposta europea alla crisi del Coronavirus». «Il commercio ha rallentato enormemente ovunque nel mondo. I governi usano tutti i mezzi disponibili per rafforzare i sistemi sanitari e sostenere le aziende e i lavoratori indipendenti. Tutto questo ha un costo gigantesco. Le azioni prese finora rappresentano nell’Ue quasi tremila miliardi di euro, e altre misure arriveranno, come dimostra risultato dell’Eurogruppo della settimana scorsa», ha aggiunto la presidente della Commissione Ue.
Linee guida Ue Fase 2 Coronavirus – Mascherine, la priorità va agli operatori sanitari
«Alcune cose dovrebbero essere chiare in tutta l’Unione europea» sull’utilizzo delle mascherine mediche protettive. «La priorità», ha affermato Von der Leyen, «va agli operatori sanitari. Se poi ci sono altre maschere disponibili, queste possono servire a limitare il contagio del Coronavirus, ma è importante che non possono mai essere una sostituzione di altri dispositivi e misure. Possono essere addizionali, complementari, ma mai una sostituzione». «La stessa cosa vale per le mascherine non mediche che sono fabbricate con vari tessuti. Possono essere considerate nel quadro delle limitazioni elaborate dall’Ecdc», ha continuato la presidente della Commissione Ue citando le raccomandazioni in materia elaborate dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) qualche giorno fa.