L’imminente arrivo a Salerno di Paulo Sousa per la firma del contratto e il contemporaneo addio a Davide Nicola sono due “mattoni” con cui è stato e sarà costruito il “muro” del campionato 2022\23. Due eventi – uno propedeutico dell’altro – che ci raccontano molte cose del torneo fin qui disputato e disegnano anche il possibile scenario futuro. La Salernitana deve fare i conti con la realtà e con i numeri. Fermo restante la considerazione che 21 punti in 22 gare significano una “perfetta” media salvezza (la proiezione ad oggi parla di 40 punti al termine del campionato), il problema reale è l’andamento della squadra nelle ultime 10 partire, dove ha raccolto solo 5 punti. E’ questa involuzione che preoccupa e che ha indotto il presidente Iervolino al cambio tecnico.
Va via Davide Nicola, allenatore preparato e di grande profondità umana, per sempre nella storia della Salernitana per l’impresa epica dello scorso campionato, quando condusse “l’instant team” costruito da Walter Sabatini ad una eroica salvezza, risultato più “alto” della vita ultracentenaria della Bersagliera. Va via dopo una serie di gare dove appare evidente lo scollamento della squadra e la mancanza di un’idea precisa di gioco. Va via e paga da solo – forse – delle responsabilità e delle scelte non sue.
Con l’addio di Nicola, c’è il contemporaneo benvenuto al nuovo tecnico. Paulo Sousa si presenterà a Salerno con il suo pedigree di tutto rispetto, cosa che ha già fatto breccia nelle speranze dei tifosi granata, desiderosi come tutta la società, di uscire quanto prima dai bassifondi della classifica per tornare a “respirare” ed a vivere con meno ansie la parte restante del girone di ritorno. A Sousa la società e la tifoseria chiedono innanzitutto e soprattutto due cose: che la squadra si possa salvare matematicamente prima possibile e che l’undici granata possa avere una sua identità di gioco ben precisa. La rosa a disposizione di Sousa è in grado di farlo, ma spetta al tecnico lusitano il compito di ripulire dalle “scorie” di queste ultime settimane la mente ed il cuore degli atleti, stimolando tutti a dare il massimo.
Macte Animo mister Sousa!