Il 15 febbraio di 103 anni fa la Salernitana, dotata di una maglia biancoceleste a strisce verticali, scese in campo per la prima volta in una partita ufficiale. In attesa che il campo di piazza d’Armi venisse riadattato ai requisiti federali, la Salernitana ottenne di poter disputare il girone di andata in trasferta, per permettere a tutti i suoi componenti di poter lavorare al terreno di gioco, trasformandosi in giardinieri per l’erba, falegnami e pescatori per i pali e le reti delle porte. Quel 15 febbraio di cento anni fa, si giocava la prima giornata del campionato di Promozione regionale e la Salernitana era ospite del favoritissimo Stabia al campo di Via Gragnano di Castellammare. Sia per l’inesperienza sia per il poco tempo a disposizione per prepararsi al campionato, la Salernitana era considerata da tutti la Cenerentola del girone, destinata a sonore sconfitte. Invece, già da quella prima partita i biancocelesti mostrarono grandi qualità, battendo prima lo Stabia con un gol di Nicola Aliberti e poi aggiudicandosi il girone e la finalissima contro i napoletani del Brasiliano.
Per sapere come andarono le cose quel 15 febbraio 1920 ci affidiamo al racconto di chi l’ha vissuta in prima persona, attraverso le parole di Matteo Schiavone pubblicate sulla rivista “Panorama Sport” nel 1979: <<La trasferta di Castellammare, in quell’epoca neanche a parlarne di automobili, fu effettuata servendoci chi del treno e chi di carrozze! Immaginate: andare in carrozza da Salerno a Castellammare di quei tempi e con certe strade! Comunque a mezzogiorno si era tutti a Castellammare. La squadre, io ed il presidente accompagnatori e uno spartissimo (una decina di persone) di tifosi al seguito. Qualcuno della comitiva provvide in una salumeria a comprare qualche colazione per quei giocatori che non avevano potuto provvedere in proprio. Un panino imbottito consumato ai bordi del campo, un buon bicchiere di vino e pronti per il via. Prima della partita, un impegno unanime dei giocatori raccolti intorno a Nicola Maggio, il più elevato in grado perché capitano della squadre e ancora in servizio militare come capitano di fanteria. Impegno solenne di tutti, dare l’anima sul campo unicamente per contenere in limiti onorevoli la già preventivata sconfitta. Sul campo avvenne il miracolo. Dopo i primi minuti di giustificabile emozione, la Salernitana cominciò a dettare legge>>.
Di seguito il tabellino della partita tratto dal libro “Salernitana – La Storia” scritto da Giuseppe Fasano:
Castellammare di Stabia, 15-2-1920, Campo di Via Gragnano.
STABIA-SALERNITANA 0-1
STABIA: Angelicola, De Rosa, Spera, Esposito, Romano, Calvano, De Martino, Longobardi, Amoruso, Sarcinelli, Tessitore.
SALERNITANA: Naddeo, Ciminari, Grimaldi, Toledo, Maggio, De Cesare, Russo, Paladino, Fariello, Capone, Aliberti.
Arbitro: Barra del Naples.
Rete: 75’ Aliberti.