di Giuseppe Barbato

“Il sorpasso del Diavolo”: è questa la sintesi del 25° turno di A, nel quale sono stati segnati 26 gol e ci sono stati ben quattro pareggi per 1-1 compreso quello della Salernitana. Pareggi che hanno favorito il Milan il quale, col minimo sforzo, ha battuto la Sampdoria e realizzato il sorpasso su Inter e Napoli che adesso la seguono a 1 e 2 punti. I rossoneri risolvono la partita con Rafael Leao, abile a superare in velocità la difesa doriana dopo un lungo rilancio di Maignan. La squadra di Giampaolo paga le assenze in avanti e l’incapacità di alzare il baricentro del proprio possesso. Alle loro spalle si registrano i pareggi negli scontri diretti, con andamenti molto diversi. Napoli e Inter pervengono al pari dopo una gara dove gli azzurri covano qualche rimpianto per non esser stati capaci di assestare il colpo del K.O. a un’Inter che si aggrappa, come le provinciali di una volta, all’asse portiere-centravanti: Handanovic è in grande giornata, Dzeko in area è opportunista e non sbaglia. A Bergamo Atalanta e Juventus hanno dato vita a un match vibrante e ben giocato da entrambe: i nero-azzurri col solito calcio intenso e aggressivo, i bianco-neri col solito mix di metodo e pazienza tipico di Allegri. A tabellino vanno il gol di Danilo nel recupero e la gemma di Malinovskyi su punizione.

Alle spalle delle prime cinque le due romane e la Fiorentina continuano a scambiarsi di posizione per gli ultimi posti europei e la speranza di avvicinarsi ancora. Un passo in tal senso lo fa la Lazio che schierando la miglior formazione possibile batte il Bologna 3-0. Continua la crisi degli uomini di Mihajlovic che hanno racimolato solo 4 punti nelle ultime 9 e cominciano a guardarsi alle spalle con preoccupazione. Sorpasso alla Roma che solo nel recupero con Cristante torna da Reggio Emilia con un punto: il Sassuolo aveva ripreso la partita grazie ad Hamed Traore che prima provoca l’autorete di Smalling, poi segna il 2-1. A quel punto ha rinunciato a gestire, lasciando le operazioni alla Roma che ha dominato il finale di gara e pagando a caro prezzo questa scelta. Riprendono terreno Fiorentina, che deve recuperare una gara, ed Hellas. I viola, nel Monday Night, vincono a La Spezia e raggiungono quota 39: fa e disfa Amrabat che prima perde una palla a centrocampo che Agudelo trasforma nell’1-1, dopo il vantaggio di Piątek nel primo tempo, e poi segna il gol della vittoria con una conclusione dai 25 metri. Il Verona batte l’Udinese con un capolavoro di precisione: 5 tiri nello specchio e 4 gol. Qui a fare mea culpa sono i friulani che si avvicinano tante volte alla porta di Montipò, calciando spesso senza essere precisi: il dato sugli xG recita 1.01 su 21 conclusioni tentate, oggettivamente poco (il Verona ha 0.62 sui 6 tiri totali).

Nella zona salvezza il colpo lo fa il Venezia che sbanca Torino e aggancia il Cagliari al quartultimo posto. Servono quattordici minuti di recupero e il primo gol surinamese in A, realizzato da Haps, per giungere al risultato finale: recupero in cui c’è un gol annullato a Belotti, molto contestato dai granata, e un contrasto tra Linetty e Okereke che inizialmente viene valutato come fallo del torinista e poi modificato dal VAR in un rosso per il veneziano. Il resto dalla gara è controllato dai granata che però pagano una pessima gestione degli episodi, scenario già visto a Udine. I lagunari ritrovano i tre punti e la possibilità piena di giocarsela. A quota 21 c’è un Cagliari che ottiene un altro punto prezioso, stavolta sul campo di Empoli, e si tengono in scia di chi sta sopra. La squadra di Mazzarri ha trovato un suo equilibrio, dato delle qualità tipiche del calcio del trainer di San Vincenzo: compattezza e voglia di lottare strenuamente su ogni pallone. L’Empoli perde un’occasione utile per stabilizzarsi sul centro classifica e, dopo il vantaggio di Pinamonti, tira i remi in barca nella ripresa: un segnale poco incoraggiante in vista delle prossime gare perché da qua a rimettere in discussione la stagione bastano pochi passi falsi.

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