di Giuseppe Barbato

Il presidente Danilo Iervolino, dopo la contestazione di domenica e gli striscioni degli ultras, risponde alle sollecitazioni dell’ambiente granata con una lunga conferenza stampa trasmessa in diretta sui social del club. Il presidente parte con una lunga dichiarazione in cui tocca tanti temi: al centro del suo discorso iniziale quanto accaduto con gli ultras e la situazione della squadra. Dopodiché spazio alle domande della stampa. Il contenuto della conferenza è stato diviso per blocchi di contenuti. Partiamo dal gruppo, sul quale rivolge parole durissime. Almeno verso una parte di loro:

Non meritiamo una squadra con le gambe flaccide che non vuole sudare. La colpa è certo che è mia, è certo che il presidente debba mettere la faccia perché la scelta dei manager e degli investimenti è mia. Abbiamo comprato giocatori da grandi squadre, non certo in Lega Pro. Abbiamo preso anche persone esperte, di rinforzarla in ogni reparto. I problemi si annidano soprattutto in un ambiente lacerato, purtroppo non riusciamo a creare quella giusta armonia. Ci sono fazioni, giocatori che non amano Salerno e non vogliono restare e per me sono gli unici responsabili in questo momento. Abbiamo salari altissimi, pagato cartellini molto costosi e loro hanno disatteso tutti gli impegni. È con loro che dobbiamo lavorare, loro devono prendersi la responsabilità oppure sarà la tomba di molti giocatori: avrò un pugno durissimo con molti di loro […] Abbiamo tanti stranieri che non imparano la lingua, che non vogliono imparare la lingua, che non mi guarda negli occhi. C’è un presidente troppo gentile che li strapaga, ce la mette tutta. 

Riguardo la contestazione sottolinea lo stato d’animo provato al termine della gara contro il Bologna e il fatto che dopo gli striscioni dell’altro giorno ci sia stata una cesura. Forse difficilissima da riparare:

Non era mia intenzione mancare di rispetto ai tifosi. Ho visto degli striscioni altamente offensivi che giudico anche minacciosi da parte di una parte della tifoseria che non rappresenta la tifoseria. Penso che ci sia un’allucinazione diffusa e una confusione di queste persone. Nessun presidente ha rispettato questa tifoseria più di me, sono sempre stato in punta di piedi senza alzare la voce. Ho solo dato, non ho da rimproverarmi nulla. Ho rispettato, rispetto e rispetterò sempre la tifoseria perché è giusto così: non capisco questi messaggi, perché essere apostrofato quelle offese che reputo minacciose. Non accetto compromessi, la violenza, non mi piegherò mai e mai accondiscendente di questo modo di fare che ripudio. Se pensavano di provocare qualcosa in loro favore hanno sbagliato di gran lunga

Sul tema ritorna attraverso due domande dei giornalisti che gli pongono la questione della normalità della contestazione quando le cose vanno male e su un eventuale incontro con i rappresentanti del tifo. In quest’ultimo caso la risposta è lapidaria, tuttavia non è chiaro se si riferisca solo ai gruppi ultrà o anche al CCSC:

Vorrei vedere lei cosa si prova quando le metteranno, per troppo amore, uno striscione sotto casa con su scritto “pover’uomo” e “vigliacco”. Il calcio non è una cooperativa sociale, è un’azienda importante. Chi offende in questo modo non riceverà nulla da me, queste offese e minacce non vanno bene. Questi haters, a cui non voglio dare visibilità, avranno tutte le attenzioni dei miei avvocati per difendere il nome mio e quello della famiglia. […] Non incontrerò il coordinamento dei tifosi, non è assolutamente mia intenzione

Spazio nelle domande anche al calciomercato, sia in termini economici sia per quanto riguarda la conduzione societaria. Il presidente ribadisce che sarà un mercato fatto prima di tutto di cessioni, che De Sanctis potrebbe non rimanere e potrà giungere un direttore generale:

Non possiamo avere una visione chiara, non è partito ancora il mercato, non sappiamo chi potrà andare via. Abbiamo già pensato agli identikit in termini di caratteristiche e bisogna vedere se riusciremo a concretizzare. […] La Salernitana farà un mercato attivo, dovremo più incassare che comprare. Abbiamo un magazzino pieno di giocatori che Transfermarkt valuta più di 100 milioni. […] [De Sanctis resta?] Chi vivrà vedrà. Io stimo tantissimo il direttore De Sanctis, ha dato tanto per la Salernitana. Non ha preso gente di Serie C ma ha preso gente dal Nizza, dal Lille. Non mi sembra che altri direttori in cento anni di storia abbiano fatto altrettanto. Come ti liberi da un contratto di cui la condizione di lavoro non è quella prevista? […] [DG?] Ci sto pensando, mi spiaceva perché si poteva sovrapporre ad altre figure autorevoli però ora ci sto pensando.

Il presidente, tra le tante cose, si è anche assunto una parte delle responsabilità e ha comunque predicato fiducia per l’immediato futuro del club:

Ce l’abbiamo fatta due anni fa e cercheremo di farcela anche quest’anno. […] Ho grandi capacità di recupero e offro la possibilità di recupero. Ho sempre detto che amo e proteggo le persone che amano la Salernitana, non coloro che sono distratti e hanno la testa altrove. […] Ho rimpianti, ce li ho in generale. Mi è sempre piaciuto quel ‘Macte animo’, quel sangue vivo e passionale in cui mi rispecchio. Forse non genererei entusiasmi tali da provocare allucinazioni. L’ho sempre fatto per dare il massimo, per trasmettere uno spirito vincente però nel calcio è meglio essere cauti. […] Non mi sarei mai aspettato di vivere questa situazione, non mi sarei mai aspettato che la Salernitana si trovasse lì. Adesso pancia a terra e lavorare: è l’unico modo che conosco per lavorare e raggiungere la salvezza. Non escludo nulla, per il bene della Salernitana farei tutto. L’unica frase importante è che io tengo alla Salernitana.

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