Danilo Iervolino incontrerà nelle prossime ore il direttore sportivo Morgan De Sanctis per fare il punto della situazione e per capire se ci siano i margini per proseguire con Davide Nicola o se sia necessario cambiare guida tecnica. Il 3-0 incolore di Monza e la costante involuzione di una squadra apparsa scarica, senza idee, monotematica e debole nella lettura delle partite rappresentano argomenti di discussione in casa granata, soprattutto perchè a gennaio il calendario prevederà sfide difficilissime e c’è la paura di ritrovarsi in bassa classifica dopo aver assaporato finanche il nono posto. In queste ore stanno circolando diversi nomi di potenziali sostituti, qualche profilo è stato proposto da alcuni procuratori che erano presenti ieri allo stadio e che hanno raccolto lo sfogo di un presidente incredulo e deluso. Andreazzoli piace, ma su di lui c’è anche la Cremonese. De Sanctis propenderebbe per un allenatore che giochi un calcio propositivo e offensivo, l’identikit corrisponde al nome di Eusebio Di Francesco che, però, è ancora sotto contratto con il Verona, guadagna tanto e potrebbe essere addirittura valutato da patron Setti in caso di esonero di Bocchetti. Al momento ipotesi da scartare Ranieri, Iachini e D’Aversa. Fino a mercoledì sarà Nicola a guidare gli allenamenti, da giovedì ogni scenario è possibile.

Sono tre i fattori che giocano a favore di un tecnico molto contestato dai tifosi granata sui social. Anzitutto la classifica. Difficilmente una squadra che punta alla salvezza esonera un allenatore che ha 10 punti di vantaggio sulla terzultima. In secondo luogo, come detto sopra, l’assenza di nomi appetibili sulla piazza che possano, teoricamente, garantire la svolta o che si accontentino di traghettare fino a giugno senza essere coinvolti in un progetto così ambizioso. Possibile, dunque, che Nicola chiuda la stagione e che in estate si vada su un profilo di livello alto che, oggi, sarebbe irraggiungibile. Terzo motivo: il contratto. Quello di Nicola scade a giugno del 2024, l’ingaggio è di quelli importanti e a busta paga c’era anche Colantuono che, poi, è stato scelto per guidare il settore giovanile. Da contraltare, però, l’involuzione di una squadra che, negli scontri diretti con Empoli, Cremonese, Lecce e Monza ha raccolto appena due punti subendo nove reti. Più sereno il direttore sportivo De Sanctis, cui permanenza non appare in discussione. Ad ora, però, a fronte di 40 milioni di euro investiti si può dire che solo Dia, Candreva e – a tratti – Piatek abbiano inciso. Per il resto Vilhena, Maggiore e Bronn sono stati discontinui, mentre restano oggetti misteriosi Valencia, Pirola, Lovato, Botheim, Daniliuc e Sambia, ancora fermo a 0 nella casella delle gare da titolare pur guadagnando quasi 90mila euro al mese. Altre valutazioni che la proprietà sta facendo. A gennaio arriveranno sicuramente un centrale esperto, un centrocampista di quantità, un vice Bohinen e un centravanti di peso.

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