Di Giuseppe Barbato

I primi big match sfaldano il gruppone di testa e alle loro spalle c’è fermento: sintetizziamo così questo terzo turno di campionato nel quale si registrato quattro vittorie esterne, 29 gol e nessun 0-0. Anche questa settimana i titoli, in negativo, li conquista la Juventus sconfitta a Napoli. I bianconeri stanno avendo il loro peggior inizio negli ultimi anni e dimostrano un atteggiamento passivo, soprattutto nel secondo tempo quando il Napoli ha cambiato passo e rimontato il gol di Morata. La squadra di Spalletti resta a punteggio pieno ma è ancora un cantiere in costruzione. L’opposto del Milan di Pioli che, nell’altro big match, dimostra una solidità impressionante: il 2-0 alla Lazio è netto, poteva essere più largo e restituisce al campo la coppia Leao-Ibrahimovic. Prima crepa invece per Sarri che dovrà lavorare molto per integrare tutti alla sua visione di calcio. La terza regina è la Roma che vince all’ultimo soffio un match meraviglioso: contro il Sassuolo è una sfida spettacolare, giocata colpo su colpo, e decisa da El Shaarawy. Mourinho può festeggiare sotto la curva, Dionisi da un lato mastica amaro e dall’altro sa di avere una squadra dal grande potenziale e già molto strutturata.

Alle loro spalle si trovano Bologna, Inter e Udinese. La squadra di Mihajlovic ha la dote di capitalizzare tutto quello che le capita: basta un tiro da fuori di Svanberg per battere il Verona. I giallo-blu sono ultimi ma non adagiati sul fondo: il gioco c’è e Di Francesco sta dando la sua visione, mantenendo il 343 degli ultimi anni, ma non riesce a finalizzare. Manca un uomo d’area: quello che il Bologna, nel bene e nel male, ha. Arnautovic spreca ma è presente e lotta. L’Udinese di Gotti è la sorpresa di questo inizio di stagione: solido in difesa, puntuale in attacco. L’assenza di De Paul è compensata dal collettivo e da nuove individualità: con lo Spezia decide il giovanissimo Samardzic, proveniente dalla fucina Lipsia e talento grezzo pronto a esplodere. I campioni d’Italia si fermano contro la Samp di D’Aversa: finisce 2-2 in un match ricco di giocate individuali. Dalla volée di Augello alla punizione di Dimarco allo strappo di Barella per il momentaneo 2-1 di Lautaro.

La parte medio-bassa del campionato registra la sorpresa e i protagonisti della settimana. La vittoria del Venezia in realtà è meno sorprendente di quanto sembri: la squadra di Zanetti aveva bisogno di esprimere la qualità a disposizione e al Castellani lo fa, trascinata dai soliti Aramu e Johnsen. Agli azzurri non basta il rigore di Bajrami per rimontare. I due protagonisti sono Mohamed Fares e Dusan Vlahovic. Il franco-algerino, con una doppietta di testa, completa la rimonta che serve al Genoa per recuperare il doppio svantaggio e sbancare Cagliari: alla squadra di Semplici non può bastare il solito Joao Pedro e il segnale offerto domenica è pessimo. Il serbo dà ancora una volta ragione a Commisso e alla sua voglia di tenerlo a Firenze: la squadra di Italiano vince a Bergamo e sulle spalle del proprio gigante può pensare a qualcosa di più di un campionato tranquillo. Gasperini polemizza e prova a proteggere la propria squadra, apparsa stanca. La solita partenza dell’Atalanta o l’inizio del declino? Lo scopriremo settimana prossima all’Arechi.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui