Ore 12:20 – Inizia la conferenza stampa

Mister, questione infortunati?
“Bronn non sta bene per la gara di domani. Tutti gli altri sono a disposizione”.

Gyomber è pronto per giocare dal primo minuto?
“Ha dimostrato già col Torino di essere in una discreta forma ma non ha un minutaggio elevatissimo. Sono per la prudenza per non ricadere in situazioni che possano essere spiacevoli. Gli accorderemo più minuti, vediamo come e quando. Ci sarà una riunione con lo staff medico, secondo me può essere un rischio farlo partire dall’inizio. Abbiamo Lovato, Fazio, Pirola. Numericamente ci siamo. C’è solo da valutare tutto ciò che può capitare all’interno di una partita. Gyomber è una vera e propria arma, tuttavia con un minutaggio limitato. C’è anche Daniliuc titolare. Radovanovic può fare l’uno e l’altro”.

Ci potrebbero essere variazioni dal punto di vista tattico?
“Sì. L’idea è quella di cambiare e può essere utile anche per accendere i neuroni. Oltre alla tattica di principio mi interessa trovare i compromessi giusti per vivere la gara in modo completo. Già dal ritiro abbiamo lavorato sul trequartista alle spalle delle due punte o viceversa. Ma cambia poco. Sono gli interpreti che vanno scelti bene anche in base alle caratteristiche dell’avversario. Nel calcio ci sarà sempre la catena che, in un certo momento, non può coprire lo spazio perchè segue a uomo. Noi vogliamo fortificare le certezze degli atleti e la capacità di riconoscere i momenti sapendo che hai un campo alle spalle e che devi avere la capacità di leggere anche in anticipo qualche situazione”.

L’Atalanta sta subendo tanti gol, la Salernitana ha preparato la gara anche in base a questo dato?
“Se ci sta lavorando Gasperini figuriamoci se non lo faccio io. Siamo la quindicesima difesa del campionato, vorrei essere tra le prime dieci. E parlo di fase difensiva, non di interpreti nel singolo reparto. Abbiamo fatto gli stessi gol della Roma, ma se non trovi l’equilibrio giusto cerchi di vanificare quanto hai fatto. Chiedo ai miei ragazzi di lavorare con serenità, altrimenti interiorizzi negatività e non aiuta. Faccio vedere video, creiamo situazionali, rivediamo situazioni di campo e le analizziamo sapendo che è il tempo che migliora i meccanismi”.

Il nuovo assetto tattico cambia le strategie di mercato?
“Sotto questo aspetto parlo tutti i giorni col direttore sportivo. Nicolussi sta dimostrando fame e voglia di misurarsi in questo campionato. Vilhena sta attraversando un ottimo momento di forma. Dia e Bonazzoli stanno bene, ma devo tener presente che il nostro attaccante ha fatto un mercato impegnativo. A ,me sta trasmettere idee di gioco e identità, senza perderci in situazioni che ultimamente ci hanno penalizzato. Quando non è possibile uscire col fraseggio non dobbiamo farlo, la lettura delle gare e dei momenti è fondamentale. Per il resto sappiamo cosa dobbiamo fare, io faccio l’allenatore e voglio tirare fuori il massimo da chi ho a disposizione”.

L’anno scorso la Salernitana fece una grande gara a Bergamo, l’obiettivo è ripetersi?
“Apprezzo molto Gasperini, allenatore che stimo tanto. Hanno caratteristiche simili al Torino, vanno alla ricerca spasmodica e costante dell’uno contro uno mostrando attenzione sulle preventive e bravura nell’aggredire gli spazi. Vogliamo proporre il nostro gioco e accettare la capacità di duellare e di essere sempre in movimento. Nasceranno molte situazioni da “seconda palla”, l’attenzione costante è quella che può fare la differenza. Ci deve essere il gusto di recuperare la palla prima ancora che giocarla. Occorre personalità, è chiaro. A me il secondo tempo di domenica scorsa è piaciuto molto e dobbiamo ripartire da lì. Non voglio il timore di sbagliare ma l’ambizione di far bene e di riprovarci se dovesse andar male”.

Cosa si aspetta dal mercato?
“Ho fiducia massima nel direttore e gli ho detto di che caratteristiche abbiamo bisogno. Vorrei fisicità, aggressività, personalità e strafottenza. C’è chi ha la capacità di essere teatrante in campo fungendo da guida per un compagno che invece deve completare il percorso di crescita. Stiamo lavorando sul duello e sul riconoscere la copertura dello spazio. Se uno giocatore non è interessato a marcare un avversario deve essere comunque d’aiuto. Cerco gente giusta e affamata, che possano alzare il tasso di velocità e non solo la qualità. Ma questa squadra mi piace molto. Se c’è da migliorare qualcosa va fatto nei modi e nei tempi giusti. Si è sempre parlato della possibilità di intervenire dietro o sugli esterni qualora qualcuno manifestasse altre idee. Io però ho grandissima fiducia in ciò che ho, solo così posso ottenere fiducia da parte degli altri. Se voglio scoprire quanto puoi fidarti degli altri devi essere il primo a mostrare stima”.

Ritroverà Ederson?
“Non spendo tempo con gli ex, gioca in un’altra squadra. Lo abbraccerò, ma dire che mi preoccupa Ederson rispetto agli altri dell’Atalanta è riduttivo. Ha fatto le sue scelte, vedremo chi ha ragione”.

Ci sono pochi difensori efficaci per le marcature sulle palle inattive, è d’accordo?
“Non è solo la struttura che conta, a volte abbiamo sbagliato la posizione e in altri casi è stato bravo l’avversario. L’Atalanta ha enormi qualità sotto questo punto di vista e sono contento, per percepire i miglioramenti e correggere gli errori è necessario affrontare squadre abili e performanti. Noi non subiamo molto su calci da fermo, lo dicono le statistiche. Col Torino non è accaduto, abbiamo sofferto costantemente. Ma in generale sono soddisfatto. Nel corso di un intero campionato si può difettare”.

Squadra più serena dopo tre sconfitte di fila?
“Vi posso assicurare che siamo sereni. Abbiamo fiducia in noi stessi, nei nostri compagni, nella nostra tifoseria che ci dimostra la sua vicinanza. Crediamo a pochi, perchè pensiamo al nostro lavoro e diamo il meglio che possiamo. Gli alti e bassi vanno messi in preventivo, ma devi vivere in funzione del percorso che hai in testa. Le partite si possono vincere, perdere e pareggiare e fa parte del calcio ma non può essere un risultato a minare le nostre consapevolezze”.

Domani affronterete Zortea, proverete a convincerlo?
“Io non devo convincere nessuno, mi fido del direttore sportivo. Mi confronto con lui, parliamo tutti i giorni e so che faranno ciò che bisogna fare”.

Su cosa bisogna migliorare?
“Su tutto, chiaramente. Ma vorrei che si facessero notare anche le tante cose buone che facciamo. Ciò detto, dobbiamo anche prendere in considerazione che siamo in serie A e che ci può stare che un avversario palleggi bene e ti mandi fuori tempo. Certo, dobbiamo migliorare. La tattica di principio è chiara, abbiamo delle caratteristiche precise che ci fanno divertire anche di più”.

Tempi di recupero per gli infortunati Mazzocchi e Maggiore?
“E’ di competenza dello staff medico. Potrei dire un mese, un mese e mezzo. Non ho parlato di questa situazione”.

Felice del rinnovo di Gyomber?
“La società evidentemente lo ritiene un giocatore importante ed era nel calendario del direttore. Sono contento per lui che abbia rinnovato, lui deve essere contento che la proprietà si fida e che la gente gli vuole bene. Adesso deve continuare a fare quello che sa fare, migliorandosi ancora”.

Nel 3-4-2-1 dove vede meglio Dia?
“Non è vero che non sa legare il gioco. Sa andare in profondità ma sa saltare anche l’uomo in dribbling. Sa fare diverse cose, può fare tutto. Compresa l’ala nel tridente offensivo. Per un allenatore non c’è molto da preoccuparsi, basta coordinare i vari movimenti senza negargli la possibilità di esprimere talento e creatività”.

Vilhena trequartista è soluzione che potremo vedere più frequentemente e chi vede come fantasista oltre lui?
“Secondo me anche Kastanos ha questa abilità. Entrambi possono giocare anche mezzali. Nella comunicazione bisogna essere precisi e capire cosa si intende per trequartista. Io parlo di posizione tra le linee che ti porta a rifinire per gli altri. Vilhena ovviamente lo può fare, sia in movimento sia occupando una posizione statica e fissa. Ma un atteggiamento con tre punte richiede un costante movimento su tutto il fronte offensivo”.

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